La psiche nella tradizione cinese

Claude Larre e Elisabeth Rochat De La Vallee, Dal “Huangdi Neijing Lingshu” So Wen, Jaca Book, Milano, 1994

Lo Huangdi Neijing Lingshu – Classico di Medicina Interna dell’Imperatore Giallo rappresenta il testo fondamentale della medicina tradizionale cinese: la sua “Bibbia”. In questo testo furono sintetizzate e strutturate, a cavallo tra l’ultima fase del periodo degli Stati Conbattenti e la prima dinastia Han, tutte le conoscenze precedenti di medicina. Si tratta dunque del “Corpus Ippocraticum” della cultura medica cinese, con una fondamentale differenza con quest’ultimo: in Cina la tradizione medica antica si è perpetuata intatta fino ai nostri giorni, mentre in Europa la medicina del 2000 considera la tradizione ippocratica semplicemente un suo antecedente storico privo di qualsivoglia valore scientifico.

Lo Huangdi Neijing è diviso in due tomi: Su Wen – Domande semplici e Lingshu – Perno spirituale: le due opere si completano a vicenda e forniscono a chiunque voglia interessarsi di medicina cinese i principi su cui fondare le proprie conoscenze. Alla base del pensiero medico estremo-orientale c’è una dato fondamentale: l’uomo è un microcosmo che riflette il macrocosmo – l’Uomo deve sempre rispodere al Cielo ed alla Terra – e, per mantenere lo stato di salute, deve vivere in armonia con esso. Questo principio di derivazione taoista è estremamente moderno, basta semplicemente correlarlo agli assunti delle correnti ecologiche di questi ultimi 30 anni per rendersi conto della sua antica novità. Lingshu – Perno miracoloso parte dal presupposto che esista un “perno”, paragonato al cardine di una porta, che permette il rapporto microcosmo-macrocosmo e lo regola attraverso l’alternarsi di aperture e chiusure controllate. In questa maniera il Cielo e la Terra possono influire sull’Uomo, attraverso influssi trasmessi da questo perno e da esso influenzati. Lo scopo della vita, secondo il Lingshu, è quello di mantenere presso di sé gli spiriti portatori degli influssi celesti e di preservare, tramite questi spiriti, la relazione vitale con il Cielo.

Il capitolo ottavo del Lingshu, che è l’argomento specifico di questo volume, si intitola Ben Shen, cioè «radicarsi agli spiriti» e, attraverso il colloqio tra Huangdi e Qi Bo, esamina due argomenti: se l’uomo perda la strada del suo cammino per colpa sua o per influenze celesti e quali sono le Tredici Istanze, quelle domande che, per gradi successivi, possono portare l’uomo alla realizzazione di sé.