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sottesa da un circuito neurale distinto che coinvolge il sistema nervoso autonomo e che riflette l’evoluzione filogenetica del nervo vago. Esiste un sistema vagale arcaico, che origina nel Nucleo Motore Dorsale del Vago ed è non mielinizzato, che ha, come unica modalità di risposta alla novità o alla minaccia, la riduzione della frequenza cardiaca per proteggere le risorse metaboliche (immobilizzazione, morte simulata, blocco dell'azione). È il sistema più arcaico dal punto di vista filogenetico, ed è condiviso da quasi tutti i vertebrati. Le efferenze vagali del Nucleo Motore Dorsale unitamente alle afferenze vagali che terminano nel Nucleo del Tratto Solitario formano il complesso dorso-vagale (DVC) che è attivato principalmente dall’ipossia e porta a gravi bradicardie, apnea e spesso defecazione per stimolazione della funzione gastrointestinale. Questa strategia di risposta è osservabile nel feto umano in corso di ipossia, ma mentre per i rettili costituisce una risposta adattativa e protettiva per l’animale, l’attivazione del DVC può essere letale per l'uomo.
Il secondo sistema di reazione è costituito dal sistema nervoso simpatico (SNS) spinale, un sistema che prepara l’individuo ad un’azione muscolare intensa e promuove l'aumento dell'attività metabolica per rispondere alle sfide esterne del corpo, aumenta la gettata cardiaca, dilata i bronchi, promuove la vasocostrizione e inibisce il tratto gastro-intestinale, molto dispendioso dal punto di vista energetico. Il SNS inibisce l'influenza che il sistema vagale arcaico esercita sui visceri per incoraggiare i comportamenti di mobilizzazione necessari per l'attacco-fuga.
Il terzo sistema, presente solo nei mammiferi, è denominato complesso ventro-vagale (VVC) ed è composto da una componente somato- motoria formata dagli efferenti viscerali speciali e da una componente viscero-motoria formata da vie vagali mielinizzate che partono dal Nucleo Ambiguo fino al nodo seno-atriale del cuore e ai bronchi. Le componenti somato-motorie del VVC contribuiscono alla regolazione dei comportamenti di esplorazione dell'ambiente (guardare, ascoltare), e di ricerca del contatto sociale (espressioni facciali, gesti del capo, vocalizzazioni). Le componenti viscero motorie del VVC modulano l'attività di cuore e bronchi, garantendo le risorse metaboliche per entrare in contatto o ritirarsi da una situazione sociale. Il complesso ventro-vagale si occupa primariamente di attività anaboliche coinvolte con i processi riparativi e la conservazione dell'energia corporea, ha un effetto inibitorio sulle vie del simpatico che arrivano al cuore e dunque rallenta l'attività metabolica e promuove comportamenti prosociali.
La teoria polivagale delle emozioni propone che ci sia una risposta gerarchica alle sollecitazioni ambientali, con attivazione prima dei sistemi più recenti dal punto di vista filogenetico e poi delle strategie primitive. Il nostro comportamento sociale segue una strategia che si focalizza innanzitutto sulla comunicazione attraverso le espressioni facciali e le vocalizzazioni, una strategia che richiede poche risorse metaboliche e
che, se interpretata in maniera corretta, si traduce in interazioni sociali contingenti attraverso meccanismi verbali-facciali. Il VVC inibisce a livello del cuore le risposte di mobilizzazione del SNS, mentre il ritiro del VVC si traduce in una prevalenza del SNS sul cuore, così da preparare il corpo a comportamenti di attacco e fuga. Allo stesso modo il ritiro del tono del simpatico comporta una predominanza del DVC sul cuore e sul tratto gastrointestinale, con conseguenze che, nei mammiferi, possono essere letali perché vengono favorite apnea e bradicardia.
La teoria polivagale interpreta le interazioni sociali e le emozioni come processi biocomportamentali piuttosto che come processi psicologici, sostenendo che il nostro stato fisiologico influenza profondamente la qualità dei processi psicologici e le nostre sensazioni possono determinare cambiamenti dinamici nella nostra fisiologia.
Le persone con un tono vagale più alto presentano risposte autonomiche più coerenti e organizzate, con minori periodi di latenza, e un maggior ventaglio di possibilità. Gli individui con un tono vagale basso e con una scarsa regolazione vagale presentano difficoltà nel regolare gli stati emotivi, nel leggere in modo corretto i segnali sociali e la gestualità e nell’esprimere emozioni adeguate alla situazione.
Il tono vagale cardiaco si riflette nell’ampiezza del ritmo della frequenza cardiaca associata con la frequenza del respiro spontaneo. La fonte primaria della variabilità della frequenza cardiaca è mediata da aumenti e diminuzioni fasici dell’output degli efferenti neurali che arrivano al cuore attraverso il vago. Gli stati caratterizzati da influenze vagali attenuate si accompagnano a una flessibilità comportamentale ridotta in risposta alle richieste del contesto.
Se l’ansia fosse considerata come dipendente da una variazione del sistema nervoso autonomo, in cui lo stato fisiologico dell'individuo è dominato dal sistema nervoso simpatico, potrebbero emergere nuove strategie di ricerca clinica e i trattamenti sarebbero incentrati sull'abbassamento del tono del simpatico.
L’evoluzione filogenetica ha creato un legame anatomico e neurofisiologico tra la regolazione neuronale del cuore attraverso il vago mielinizzato e le vie efferenti viscerali speciali che regolano i muscoli striati della faccia e del capo, dando vita a un sistema di ingaggio sociale integrato.
Neurocezione è un termine che è stato coniato per sottolineare un processo neurale, distinto dalla percezione, che è in grado di distinguere le caratteristiche ambientali (e viscerali) che rappresentano condizioni di sicurezza, pericolo o minaccia. La neurocezione permette agli umani e ad altri mammiferi di mettere in atto comportamenti sociali operando una distinzione tra contesti sicuri e contesti pericolosi.
La neurocezione viene attivata da specifici circuiti che coinvolgono alcune zone della corteccia temporale che comunicano con il nucleo centrale dell'amigdala e della sostanza grigia periacqueduttale; quando un contesto viene considerato sicuro, le strutture limbiche difensive sono inibite permettendo l'interazione sociale,
DIALOGHIDIMEDICINAINTEGRATA estate 2017


































































































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