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ad essere un solo. Promettono il paradiso ai buoni e minacciano l’inferno ai cattivi; insegnano a patire e far penitentia; e lodano la vita del celibato, anzi pare che prohibiscono a fatto il matrimonio, e che lascino le loro case e vadino chidendo limosina poveramente in varie peregrinationi. Et hanno in molte cose grandissima combinatione con i nostri riti ecclesiastici. Il loro canto, quando recitano, pare esser propriamente il nostro canto fermo. E tengono ne’ tempij imagini e spere. Vestono i loro ministricertecappeassaisimiliaquellede’nostri sacerdoti.Hannonellalorodottrinainmoltiluoghi il nome di Tolome, che pare con il nome del Santo Apostolo volessero autorizare quello che dicevano in essa.
Ma con questo dicono tante falsità che oscurano tutta la luce che, dalla verità delle cose pigliate da noi,sipotrebbescorgere;perchéconfuseroilcieloe la terra, il paradiso e l’inferno, insegnando che né nell’uno,nénell’altrostannoeternamenteleanime, ma vengono di poi di tanti anni a rinascere in diversi mondi che loro pongono, e si possono emendare delli peccati passati; con il che fecero infinito male a questo povero regno. Prohibiscono mangiare carne o altra cosa viva; ma né tutti loro si astengonodiessa,efacilmenteassolvonodiquesto et altri peccati con limosine che gli danno, promettendo per mezzo de’ loro offitij liberare quanti vogliono dall’istesso inferno. Questasettafunelprincipioassaibenericeutada tutti per parlare sì chiaramente delle immortalità dell’anima e del paradiso doppo la morte. Ma,comebennotanoiloroletterati,quantoparlò più conforme alla ragione di altre sette manifestamente false, tanto magior fu il male che, con le falsitadi che insieme divulgò, fece nel popolo. Ma quello che più gli fa perdere il credito, e che spesso rinfacciano i letterati ai seguaci di questa setta,fucheilReetaltriprincipichenelprincipio ricevettero questa dottrina, tutti finittero la loro vita con morte violenta, e gli successero molto male tuttelecose,talché,inluogodibuonaventurache questi idoli promettono, ricevettero loro molte disgratie e calamitadi.
Da quel tempo in qua hebbe varij soccessi fiorendo o discadendo in diversi tempi, come flusso e reflussodimare;masemprefucrescendoinlibri che, o vennero di novo dalle stesse parti e furno voltati in lettera sinica, o, quello che pare più vero, furnofattidaglistessiCinesi.Concheformentorno sempre questo fuoco, senza mai si potere smorciare; anzi fecero una babilonia di dottrina tanto intricata, che non vi è chi la possa ben intendere né dichiarare.
Quello che adesso si vede degli antichi sono moltissimi tempij, e molti di loro assai suntuosi e grandi con idoli di bronzo, di legno, di marmo e di stucco, di smisurata grandezza; a’ quali tempi stanno attaccate grandissime torri di pietra e di mattoni, dove sono molte campane di bronzo e di ferro colato et altri ornamenti di grande valore.
Gli ministri di questa setta sono chiamati osciani. Vanno tutti rasi nella testa e nella barba, contra del custume della Cina; e parte di essi vanno peregrinando e chiedendo limosina per il mondo, parte stanno ne’ monti facendo penitentia: ma la magior parte, che saranno doi o tre milioni, stanno
ne’ sopradetti tempi sostentati dalle rendite assegnate anticamente a tali tempij e di limosine che continuamente gli danno, o con quello che guadagnano con sua industria.
Questi ministri sono, e sono tenuti, per la più bassa e vitiosa gente della Cina: sì per la sua origine, perché tutti sono figliuoli di gente bassa e povera, che, essendo fanciulli, sono venduti da’ loro parenti ai osciani vecchi, ai quali dipoi soccedono nella rendita et offitio; sì anco per la ignorantia e mala educationechetengonofra(i)suoimaestri.Ecosì nésannolettere,népolitia,senonfussealcunodi qualche ingegno che si dà allo studio e viene a sapere qualche cosa.
E, seben non hanno moglie, sono quegli che manco guardano la castità; sebene, quanto tocca a cosa di donne, lo fanno quanto più nascostamente possono,pernonessercastigatodaglimagistrati, che gli mettono prigioni, frustano e amazzano senza tenergli nessun rispetto, quando fanno qualche male che si possa provare in giudicio. Questi tempij, o i conventi di questi tempij, sono divisi in varie stanze, conforme alla loro grandezza; et in ogni stanza vi è uno di quei ministri administratore perpetuo, al quale succedono i suoi discepoli,de’qualicompraegliquantinevuole,e può sostentare con sua rendita et industria; et in nessuno di questi conventi vi è prelato di tutti, che habbi molta autorità sopra degli altri. Intuttequestestanzediquestitempij,pertuttala Cina e molto più nelle Corti, procurano di fare molte camere, per dare a pigione, come tra noi camerelocande,a’forastierichevengonodialtre terre; con che guadagnano molto, perché molti le pigliano e pagano molto bene. E viene adesso un grande convento	ad essere una grande hostaria con grande trafico e matinata di gente di diverse parti. Et il meno che si fa in questi luoghi è l’adorationedegliidoli,opredicare,etrattaredella religione.
Con questa loro bassezza sono chiamati da molti alleessequieetoffitijdimorti,concheguadagnano qualche cosa. Sono ancora chiamati a certe cerimonie di dar libertà ad animali silvestri, sì volatili e terrestri, come aquatili, che gli huomini divoti di questa setta comprano vivi e dipoi li lascianoliberi,onell’acqua,onelcampo,pensando con questo fare un’opera molto meritoria.
In questi tempi cominciò questa setta a fiorire assai, facendosi molti tempij di novo e rinovandosi i vecchi.Malamagiorpartesonodonne,eunuchie gente rude, specialmente certi huomini che chiamano ciaicuni che, stando in sue case, fanno tutta la sua vita il loro digiuno, astenendosi dalla carne e pesce, e tenendo molti idoli in sua casa, ai quali recitano ogni giorno, et alcuni vanno a recitare alla casa delli altri; con che anco guadagnano qualche limosina.
Vi sono anco donne religiose, che si radono i capelli e non pigliano marito, come osciami, che chiamano nicu, ma in comparatione degli osciani sono assai manco e non stanno molto insieme.
La 3a setta è di Laozu, che fu un philosopho contemporaneo di Confuzo, del quale fingono che stette ottanta anni nel ventre de sua madre prima di nascere; per questo lo chiamano Laozu che vuol
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