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Pare che alcuni di loro sanno, o seppero, arte magica; se non vogliamo dire che tutto quello che contano di questi huomini è pura bugia. Risiedono negli tempij del Cielo e della Terra, e sonoagiutantine’sacrificicheilRefainpersonao fannoaltridasuaparte,concheguadagnanomolta autorità;elorofannolamusicadiquestacappella con tutti gli instrumenti musici della Cina, che, sonati tutti insieme, fanno una grande disconsonantia alle nostre orecchie.
Sono chiamati anco a essequie et offitij de’ morti, e vanno a essi vestiti con le sue cappe molto pretiose, sonando sempre flauti et altri simili instromenti. Sono anco chiamati a certe processioni, che fanno per santificare le case nove o cacciare di qualche strada ogni spirito immondo, che sogliono in molti luoghi fare li capi delle strade ogn’anno, hora in una strada, hora in altra, alle spese di tutti i vicini. Questa setta tiene per superiore uno di cognome Ciam, che tiene questa dignità hereditaria de’ suoi antepassati da più di mille anni in qua; e pare che hebbe origine da un negromante che stava in una grotta di un monte nella provincia di Chiansi, dove anco habitano adesso i suoi posteri, et par che insegnò poi quest’arte ai suoi figliuoli, secondo le cose che contano di essi per molte generationi. QuestosuperiorestailpiùdellevolteinPachino,et èmoltostimatodalRe,chelofaentraredentrodel suo palazzo, e gli benedice le sue case nove o dove hanno paura di qualche spirito. Va per la città con sedia aperta e con lo stato che vanno i magiori mandarini della Corte, con assai buona rendita che il Re gli dà. Ma ci disse un christiano che questi di adesso sono tanto ignoranti, che né pure i sacriligi incantamenti de’ suoi maggiori sanno fare.
Non tiene questo nessun podere nel popolo, ma solo sopre i suoi tausu, e sopra i loro tempij di quali egli è il suppremo prelato. Molti di questi tausu, intendendo nella falsa regola di viver sempre, vengono a mettersi parimenti nella alchimistica, che è assai annessa alla precedente, seguendo l’essempio de’ suoi santi, che dicono di aver saputa e l’una e l’altra.
Questi sono i tre capi originali e principali di questa gentilità. Ma non si contenta con questi il demonio; perché ognuno di essi sta multiplicato per tanti tempi e maestri in altri moltissimi; e così, sebene il nome è di tre, nella realità sono più di trecento le sette di questo regno, et ogni giorno vanno pullulando altre nove, sempre indo di male in peggio, con più corrotti custumi, pretendendo tutti i novi maestri dar magior larghezza di vivere.
L’autore di questa casa che adesso regna nella Cina, pretendendo aggradare a tutti, lasciò legge che tutte le tre leggi si conservassero nella Cina per agiuto del regno, dando a tutte i suoi privilegij, con tanto che le due fossero soggette a quella de’ letterati, che aveva da governare la Cina, e per questo nessuno tratta di estinguere nessuna di esse. Il Re della Cina ordinariamente fa caso e si agiuta di tutte, renovando i tempij di essi et alle volte facendo altri novi.
Le sue Regine sono più divote de’ pagodi e gli fanno molte limosine, sostentando fuora del
palazzo molti ministri di ambedue le sette, accioché preghino per loro.
Quello che difficilmente si può credere è la multitudine degli idoli che sono in questo regno, nonsolodentrode’tempij,chestannopienidiessi, perchéinalcunivenesonofattimoltemigliaiadi essi,maanconellecasede’particolarivenesono assai, in un luogo dedicato a questo; nelle piazze e nelle strade, ne’ monti, nelle barche e ne’ palazzi pubblici non si vede altra cosa che questa abominatione. Sebene nel vero puochi sono che credono molto nissuna cosa che di essi si conta, e solo pensano che, se non fanno bene, almanco non gli può fare nessun male il venerarli esteriormente.
La più commune opinione di adesso e de quei che credono esser più savij, è dire che tutte queste tre sette è una stessa cosa, e tutte se possono guardare insieme, con il che ingannano a se stessi et agli altri con grandissimo disordine, parendo a loro che in questa materia di religione, quanto più modi di dire vi sono, tanto più utilità apporta al regno. Et al fine tutto gli riesce il contrario di quello che pretendono; perché, volendo seguire tutte le leggi, vengono a restare senza nessuna, per non seguire nessuna di cuore.
E così altri chiaramente confessando la loro incredulità,altriingannatidallafalsapersuasionedi credere, vengono la magior parte di questa gente a stare nel profundo dell’atheismo.
DIALOGHIDIMEDICINAINTEGRATA inverno 2016

