Page 19 - Numero16-1_2016
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in psicosomatica vengono identificati con i vecchi ricordi che non vogliamo trattenere, gli schemi che vorremmo affrontare e cambiare, la voglia di rinnovarci e cambiare che è innata nell’uomo, ma che per esigenze antropologiche spesso freniamo o addirittura blocchiamo.
L’urina, il prodotto di scarto di reni e vescica, un tempo aveva un significato magico e potente ed utilizzata in molte pozioni. Oggi la chimica la utilizza, trattata e trasformata, in molti prodotti di bellezza, per la pulizia della pelle o per altri trattamenti estetici. Già nell’antichità, in assenza del sapone veniva utilizzata per molti usi tra cui anche come ingrediente per lo sbiancante dei denti. Nella concia delle pelli era e, in alcune parte del mondo, viene ancora utilizzata come fissante naturale dei colori.
Nell’antica Persia e in India, l’urina delle mucche era considerata sacra e veniva utilizzata nelle cerimonie religiose per consacrare sacerdoti e dare buon auspicio ai re in quanto si riteneva ripulisse dalle impurità dell’anima e del corpo.
Si giunge poi alle epoche della stregoneria medievale occidentale dove, essendo l’elemento di scarto legato a una persona poteva creare, attraverso riti magici e credenze popolari, legami stretti con la persona stessa fino a fungere da afrodisiaco o provocare, al contrario, l’impotenza. Gli alchimisti si sono sempre interessati all’urina, forse per il suo colore che richiama l’oro, poteva essere l’elemento di congiunzione per la sua creazione da altri elementi meno nobili e soprattutto più a buon mercato e facilmente reperibili. Jung nei suoi studi era arrivato a pensare che fosse elemento di consapevolezza dei nostri impulsi e istinti primordiali. In ogni caso, che segni il territorio, come fanno molti mammiferi maschi, che sia elemento di trasformazione come pensavano gli antichi, l’urina è e rimane in psicosomatica un elemento determinante legato agli affetti, alle passioni e anche alla capacità di imporsi agli altri. La classica “gara di piscio” (perdonate l’essere troppo diretto) di cameratesca memoria altro non è che una di
Shanghai uno dei tanti viali alberati con pali di bambù appoggiati sui rami aprile 1983 L. Sotte
queste dimostrazioni che si oppone al “pisciarsi sotto” dove indica la paura di affrontare determinate difficoltà. C’è poi un’altra tipica dimostrazione di superiorità spesso citata anche nei codici dei samurai che è quella di urinare sul nemico sottomesso che non vuole riconoscere l’autorità dell’altro.
Comunque sia l’equilibrio Yin/Yang passa attraverso i reni. Per le filosofie orientali è l’energia dei reni a creare la forza vitale della riproduzione, a vincere le rigidità della vita, a dare gioia nella severità, a costruire un sano rigore senza spezzare i desideri futili, a improntare il senso di decisione e, soprattutto attraverso la capacità di ascolto, a gestire la paura.
Paura e paure
"La paura è spesso preceduta da stupore. Gli occhi e la bocca si spalancano, le sopracciglia si alzano. L'uomo spaventato sta dapprima immobile e senza respirare come una statua, oppure s'accoccola istintivamente come per sottrarsi alla vista del suo nemico. Il cuore batte a colpi precipitosi e violenti, la pelle impallidisce come all'inizio di una sincope. Nei casi di intenso spavento si produce una traspirazione sorprendente; questo fenomeno è tanto più rilevante perché in quel momento la superficie cutanea è fredda, da cui il termine popolare di "sudori freddi", inoltre i peli si rizzano e dei brividi percorrono i muscoli superficiali. Nello stesso tempo in cui la circolazione si altera, la respirazione precipita. Le ghiandole salivari funzionano in modo imperfetto: la bocca diventa asciutta e si apre e chiude spesso. Ho anche notato che in situazioni di leggera paura vi è la tendenza a sbadigliare” (Darwin) Tra tutte le emozioni la paura è quella che nell’uomo innesca i comportamenti di difesa e, secondo i neuroscienziati, si attivano indipendentemente dalla volontà della persona stessa. Tutti i professionisti della salute sono concordi nel dire che le paure s’instaurano in fretta, ma per poterle rimuovere serve moltissimo tempo e, spesso, tanta difficoltà. Alcuni psicoterapeuti mi dicevano di loro pazienti che per anni erano riusciti a mitigare e convivere con le loro paure, ma che in situazioni stressanti queste riemergevano con tutta la loro forza devastante
DIALOGHIDIMEDICINAINTEGRATA inverno 2016


































































































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