Page 41 - Numero 15 Autunno 2015
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incombè come su tutte le epoche. Come. Come. Più larghe allargando le braccia. Più largo. Più largo. E il tuo volto coprilo d’un rosso panno. E forse ancora non s’è spostato affatto: solo tu ti sei spostato. Un bianco balzo dietro un bianco balzo. E dietro a questo bianco balzo, di nuovo un balzo bianco. E in questo bianco balzo un balzo bianco. In ogni bianco balzo un bianco balzo. Ecco che cosa non va, che tu non vedi il torbido: sta proprio nel torbido. Di qui tutto comincia. Ci fu uno schianto.
Conviene una breve disamina in termini estremo orientali del titolo e dei successivi reparti della poetica. Ovviamente quelle che introduciamo non sono solo nostre ipotesi soggettive, impressioni e intuizioni, osservazioni inedite che si rivelano tuttavia omogenee nel reggere e risolvere l’intera partitura.
- Vedere.
Fin nel titolo, l’Autore segnala l’intento di abbracciare la vastità dell’orizzonte olistico e introduce il complesso tema delle realtà sottili e delle loro impalpabili dinamiche.
Segue qui dipanarsi dell’esistenza attraverso una successione di colori e forme concepiti ed esposti come soggetti, come entità. - Azzurro.
Il rimando è all’avvio e allo scenario dell’esistenza. In termini di medicina cinese si tratta dell’Elemento Legno, e del contesto planetario. Mare, fiume, bosco, prato, cielo, l’incontro fra cielo e terra presenta un’unica tinta, fra le cui note blu e verdi la Cina antica non sceglie.
- Acuto. Il colore si complementa ora con la figura. La forma scelta è la più dinamica e pregnante, pungente, la punta della freccia, l’evoluzione della vita. Il wuji si va trasformando nel taiji, il vuoto nel pieno, e la differenziazione delle specie vegetali ha intrapreso la sua infrenabile corsa. - Densobruno. Il termine scelto è particolare, insieme di consistenza e tinta. Il vegetale si è fatto animale. Nel colore bruno ecco la carne, il palpitare dell’Elemento Terra della tradizione cinese. E presto l’animale si fa uomo, e l’uomo prende a dilagare sul pianeta. - Allargando le braccia. Come indicare meglio la via del cuore, così cara al taoismo? L’autore è attento a segnalarla come incisivo progressivo insoluto percorso. - E il tuo volto coprilo di un rosso panno.
Di nuovo, come più direttamente mostrare gli individui, le persone, e Xue, il sangue, radice e fondamento di mente e di spirito? Nel colore rosso prende così forma l’Elemento Fuoco della medicina cinese.
- Solo tu ti sei spostato.
L’autore è ben attento a segnalare anche come quell’interminabile sequela di nuovi eventi che chiamiamo vita da sempre e per sempre si ripeta, ogni istate antica e nuova.
- Un bianco balzo dietro un bianco balzo.
Ecco nel colore bianco l’Elemento Metallo della tradizione cinese, la ricerca di purezza dell’esperienza di coscienza, Shen, lo spirito, e l’infinita insoluta successione di valutazioni e di scelte in cui ogni istante il libero arbitrio personale opera e agisce nel vivere.
- Sta proprio nel torbido.
L’intera via delle purificazioni intestinali, così cara a Nguyen Van Nghi, ci insegna come proprio nella rimanenza della via digestiva, nello scarto e nel rifiuto brilli la purezza di weiqi, il nostro potere difensivo. Kandinskij lo intuisce, lo sa.
- Ci fu uno schianto.
Avvenne il big bang. Il cielo anteriore si fece cielo posteriore. Il wuji si scoprì taiji. Come si voglia chiamarlo ci fu un inizio, un avvio, un’origine, eccolo l’Elemento Acqua della cultura cinese. Nel tutto si aprì una fessura attraverso cui l’esistenza prese a colare, a fluire, a dipanarsi. Ci fu uno schianto e noi ne veniamo. Kandinskij ce ne dà qui antica e nuova testimonianza. Da sempre dentro di noi suona certezza viva. Accade ad ogni respiro.
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