Page 6 - Olos e Logos n°11
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giocano un ruolo chiave nella trascrizione e nella funzione del gene. La principale modificazione epigenetica è la metilazione del DNA che interessa l’anello pirimidinico della citosina sul dinucleotide CpG (CytoSine-phosphate-Guanine); l’altro grande meccanismo epigenetico è la modifica degli istoni, che colpisce la struttura della cromatina attraverso vie reversibili di metilazione, fosforilazione e acetilazione di residui di lisina[9], ed il terzo meccanismo coinvolge gli siRNA (short interfering RNA; RNA interferente breve) che vanno a sopprimere l’attività di specifici geni, in grado così di spegnere l’espressione genica.
Queste modifiche epigenetiche sono dinamiche, specialmente nel periodo pre- e post-natale, e questi periodi di sviluppo epigeneticamente sensibili sono rilevanti per lo sviluppo di fattori associati al rischio di patologie.
Anche cambiamenti epigenetici prepuberali potrebbero aumentare il rischio di alcune malattie, quali i DCA (Disturbi del Comportamento Alimentare) nelle donne rispetto agli uomini poiché gli ormoni sessuali, in loci specifici, alterano la metilazione del DNA e, conseguentemente, il controllo dell’espressione genica[10]. In questi soggetti, ad esempio, si possono avere modifiche epigenetiche tali da permettere al soggetto di sfuggire ai processi fisiologici che sono alla base della regolazione della fame e del peso, contribuendo al mantenimento della patologia. Inoltre è da considerare che, alcune modifiche epigenetiche potrebbero non essere cancellate durante la meiosi e può essere comune la trasmissione meiotica di alleli epigenetici. Questa cosiddetta “Eredità soft” [11], fornisce un meccanismo per il trasferimento di informazioni trans-generazionali e suggerisce che le avversità potrebbero alterare il fenotipo e il rischio di malattia nelle generazioni successive. I cambiamenti epigenetici possono essere particolarmente importanti in relazione al comportamento e al rischio di malattie psichiatriche, dal momento che il cervello ha un numero relativamente elevato di geni sottoposti a imprinting associati con problemi psichiatrici/ neurologici, come ad esempio la Sindrome di Prader-Willi. Esposizioni precoci a certi fattori fisico-ambientali potrebbero incidere sulla regolazione dell’appetito, del peso e dell’omeostasi energetica e contribuire a loro volta al rischio di DCA e/o obesità. Infatti i dati di uno studio di coorte longitudinale su genitori e figli, (ALSPAC, Avon Longitudinal Study of Parents and Children) hanno dimostrato che, ad esempio, l’esposizione al fumo paterno precoce è associato ad un indice di massa corporea (BMI) superiore nella prole maschile, ed è stato visto come l’esposizione di donne in gravidanza alla carestia olandese del 1944-1945, provocava basso peso alla nascita, indipendentemente dal peso della madre durante la gravidanza[12].
Programmazione fetale e nutrizione
La Società Internazionale DOHaD (Developmental Origins of Health and Diseases) porta avanti gli studi relativi al contributo dei cambiamenti epigenetici precoci sul rischio di malattia nel corso della vita.
Ambienti avversi nel periodo pre- e post-natale possono alterare i processi metabolici in maniera inizialmente adattiva, ma poi, nel corso della vita, si traducono in patologia [13].
La suscettibilità varia durante la gravidanza, con più alto rischio durante i periodi critici, ed è stato visto che gli effetti provocati dalla nutrizione nella vita intra-uterina sulla Programmazione Fetale potrebbero aumentare il rischio di un disturbo alimentare o obesità laddove gli individui esposti ad un ambiente uterino povero assumano successivamente stili di vita obesogeni, a cui il loro metabolismo è mal adattato.
La carestia olandese ha permesso di poter studiare gli effetti causati da una malnutrizione materna durante la gravidanza e le conseguenze, riscontrate nella vita adulta, dipendono dalla fase di esposizione alla carestia e dal genere del feto esposto.
L’esposizione di feti femmina nella prima fase gestazionale è stata associata con una maggiore obesità in età adulta e malattie cardiache, mentre l’esposizione a metà/fine gestazione, con maggiori tassi di ridotta tolleranza al glucosio e diabete di tipo II.
Inoltre quelli esposti alla prima fase avevano più alti tassi di anomalie nel sistema nervoso centrale, schizofrenia, disturbi di personalità e dipendenze. I maschi esposti alla prima fase avevano un aumentato rischio di disturbo antisociale di personalità a 18 anni e l’esposizione a metà/fine gestazione aumentava il rischio di malattie affettive. Si osservò sei decenni dopo che gli individui esposti prima della nascita avevano una minore metilazione del DNA sul gene IGF2 (insulin-like growth factor 2) rispetto ai fratelli non esposti, fornendo così la prova che le interazioni con l’ambiente, già nella vita intra-uterina provocano modifiche epigenetiche permanenti[14].
Lo stato nutrizionale durante la vita intrauterina, quindi, è associato ad un aumento del rischio di obesità e morbilità psichiatrica in età adulta. Dovrebbero essere fatti altri studi, magari più specifici, per verificare l’associazione tra nutrizione prenatale e rischio di malattie metaboliche in età adulta.
I futuri progressi nella genomica e nell’epigenomica continueranno a fornire nuove informazioni per una migliore comprensione dei meccanismi epigenetici e delle interazioni tra nutrizione/stress e sistema nervoso centrale; ciò dovrebbe contribuire a suggerire nuovi approcci per la prevenzione, il trattamento e la riduzione di molte malattie. Questo nuovo approccio sta modificando il paradigma di pensiero rispetto a molte patologie con una importante componente psicologica, come ad esempio i disturbi del comportamento alimentare, poiché sta sempre di più emergendo come, anche le dinamiche psicologiche, siano biologicamente influenzate, portando necessariamente ad un modello di intervento multidisciplinare. In questo modello trovano sempre più spazio paradigmi terapeutici derivanti dalla Medicina “non convenzionale”. Si sta verificando che proprio la scienza più avanzata fornisce supporto ad antiche discipline quali Agopuntura ed
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DIALOGHIDIMEDICINAINTEGRATA autunno 2014

