Page 7 - Olos e Logos n°11
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Omeopatia, e la PNEI ne rappresenta la chiave di lettura. Le cellule del sistema PNEI presenti in ogni parte del corpo condividono una capacità funzionale comune, che si può esprimere sia in condizioni basali sia in seguito a modificazioni ambientali, di differenziare parte della sua modalità di comunicazione allo scopo di regolare la sopravvivenza e l’integrità dell’organismo. Lo scopo è quello di assicurare individualità all’esistenza del corpo attraverso la regolazione anche della informazione genetica, la morfogenesi, lo sviluppo e la riproduzione, oltre che l’integrità rispetto a stimoli esterni.	La difesa del “self”, l’identità vanno intese non solo in termini non cognitivi ma anche cognitivi andando ad influenzare il livello mentale ed emozionale. Per il sistema PNEI si ipotizza una sorta di cellula “staminale” comune o una cellula “committente” Neuroendocrina che, all’occorrenza, può assumere le funzioni di regolazione avendo la capacità di differenziarsi fenotipicamente in senso multidirezionale: da questa cellula si formano quindi sistemi cellulari diversi che però mantengono la omologia di funzione e lo scopo ultimo del sistema è quello di regolare la stabilità del genoma attraverso livelli progressivi[15].
La PNEI regola, quindi, la morfogenesi nell’embrione ed è sempre la PNEI che regolerà poi la reattività dell’individuo: trasferendo questa realtà nell’ambito della Medicina Omeopatica e della Agopuntura essa si adatta perfettamente ai concetti di Costituzione, Diatesi e Terreno. Costituzioni e Diatesi, espressione di un genotipo e di una reattività legata al fenotipo, lette in chiave PNEI, consentono di interpretare le reazioni immunitarie, sia nella fisiologia che nelle espressioni patologiche, come modalità di risposta dell’organismo ed il sintomo, in questo senso, ci rivela il tipo di reattività del soggetto e ci guida sulla via da seguire per indurre la guarigione. Il concetto di “terreno”, che si identifica con la PNEI, permette di interpretare i fenomeni dinamici complessi che si realizzano nella salute, come nella malattia, e di avere un punto di vista integrato mente-corpo.
Note
[1] Caspi, A., Moffitt, T.E., 2006. Gene-environment interactions in psychiatry: joining forces with neuroscience. Nat. Rev. Neurosci. 7, 583–590. [2] Toni R. “The neuroendocrine system:organition and homeostatic role”,in J. Endocrinol.Invest., 27 suppl.), 2004, pp.35-47.
[3] Marucci S.,Dalla Ragione L. “L’anima ha bisogno di un luogo”, Tecniche Nuove, Milano, 2007 [4] Rodriguez-Srednicki O. Childhood sexual abuse, dissociation, and adult self-destructive behavior. J Child Sex Abuse. 2001; 10:75–90. [5] Favaro A, Tenconi E, Santonastaso P. The interaction between perinatal factors and childhood abuse in the risk of developing anorexia nervosa. Psychol Med. 2010; 40:657–65. [6] Talge, N.M., Neal, C., Glover, V., 2007. Antenatal maternal stress and long-term effects on child neurodevelopment: how and why? J. Child Psychol. Psychiatry 48, 245–261. [7] Glover, V., Bergman, K., Sarkar, P., O’Connor, T.G., 2009. Association between maternal and amniotic
fluid cortisol is moderated by maternal anxiety.
Psychoneuroendocrinology 34, 430–435. [8] Dulac, C., 2010. Brain function and chromatin plasticity. Nature 465, 728–735. [9] Roth, T.L., Sweatt, J.D., 2009. Regulation of chromatin structure in memory formation. Curr. Opin. Neurobiol. 19, 336–342. [10] Saluz, H.P., Jiricny, J., Jost, J.P., 1986. Genomic sequencing reveals a positive correlation between the kinetics of strand-specific DNA demethylation of the overlapping estradiol/glucocorticoid-receptor binding sites and the rate of avian vitellogenin mRNA synthesis. Proc. Natl. Acad. Sci. U.S.A. 83, 7167–7171. [11] Richards, E.J., 2006. Inherited epigenetic variation —revisiting soft inheritance. Nat. Rev. Genet. 7, 395–401. [12] Stein, A.D., Zybert, P.A., van der Pal-de Bruin, Lumey, L.H., 2006. Exposure to famine during gestation, size at birth, and blood pressure at age 59 y: evidence from the Dutch Famine. Eur. J. Epidemiol. 21, 759–765. [13] Barker, D.J., 2004. The developmental origins of adult disease. J. Am. Coll. Nutr. 23, 588S–595S. [14] Heijmans, B.T., Tobi, E.W., Stein, A.D., Putter, H., Blauw, G.J., Susser, E.S., Slagboom, P.E., Lumey, L.H., 2008.Persistent epigenetic differences associated with prenatal exposure to famine in humans. Proc. Natl. Acad. Sci. U.S.A. 105, 17046–17049. [15] Toni R. The neuroendocrine system:organization and homeostatic role, J Endocrinol Invest 27( suppl.to n. 6),2004, pp. 35-47
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