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ansia, depressione, stress ed un miglioramento dell’umore e dell’autostima (Bonadonna, 2003). Un’ altra importante ricerca ha analizzato, invece, gli effetti delle pratiche meditative nel trattamento del dolore connesso a patologie mediche (Astin, 2004). Grazie ad un’imponente analisi della letteratura esistente e al lavoro su un campione molto ampio, con questo studio si è riusciti a dimostrare l’efficacia dell’applicazione delle pratiche meditative, durante le fasi pre-operatorie, nell’ottenere una diminuzione dei tempi di ricovero, la riduzione del dolore post operatorio ed una migliore ripresa del paziente.
In campo oncologico, poi, sono stati gli studi pioneristici di L.Leshan e C. Simonton a comprovare l’efficacia della meditazione, associata a terapie mediche, nel riequilibrio della risposta del sistema immunitario. Gli studi di C. Simonton (Simonton,1980), oncologo e radioterapista, hanno riscontrato l’efficacia della meditazione addirittura su pazienti in stadio avanzato di malattia, portando alla conclusione che le emozioni, le convinzioni e gli atteggiamenti mentali possono influenzare pesantemente la salute e la qualità di vita delle persone. Simonton ebbe il grande merito di studiare ed applicare un metodo di supporto oncologico, associato a tecniche meditative, su 159 pazienti giudicati incurabili dai medici riuscendo a dimostrare che il suo metodo aveva aumentato da 3 a 4 volte la sopravvivenza in ben 63 pazienti, oltre ad aver portato un netto miglioramento nella qualità della loro vita.
2. La visualizzazione
Quando si parla di visualizzazione ci si riferisce, così come ha fatto Arnold Lazarus all’interno del suo testo L’occhio della mente ad una “raffigurazione mentale di qualcosa che non è realmente presente” (Lazarus, 1987, p.9). Senza rendersene conto si compie quest’azione di continuo. Si visualizza quando si pensa a qualcuno che in quel momento non è vicino, quando si pensa a quello che si dovrà fare domani, quando si pensa a una certa situazione che si dovrà affrontare da lì a poco tempo. Le persone, infatti, spesso non si rendono conto di quanto utilizzano le immagini mentali, poiché inevitabilmente le nostre emozioni sono accompagnate da raffigurazioni o da immagini ed i nostri pensieri non vengono espressi solo attraverso le parole. Si possono avere, però, capacità differenti di visualizzare. C’è, infatti, chi riesce ad avere spontaneamente immagini più chiare rispetto a chi, invece, fa più fatica e ad esempio necessita maggiormente di una guida esterna. Allo stesso modo c’è chi ha una maggior tendenza a visualizzare immagini negative piuttosto che positive o viceversa ma Lazarus sostiene che, esercitandosi, le persone possono imparare a sostituire le loro immagini con altre.
In psicoterapia l’uso della tecnica della visualizzazione non è affatto nuovo. Ci si può riferire, a tal proposito, già alle terapie immaginative che si utilizzavano ai tempi degli Egizi e dei Greci per poi arrivare a Carl Jung che fece tanto uso di quella che egli stesso denominò “immaginazione attiva”, attraverso la quale chiedeva ai suoi pazienti di rivivere con l’immaginazione alcuni dei loro sogni.
Le tecniche di visualizzazione sono dunque moltissime, così come gli ambiti in cui possono essere applicate.
Possono essere impiegate, infatti, all’interno delle terapie, per alleviare le tensioni ed i turbamenti ma anche per vincere paure e fobie sia nei bambini che negli adulti. Nel merito, ad esempio, fin dagli anni ’70 del secolo scorso, si iniziarono ad usare con successo le tecniche di “desensibilizzazione sistematica” attraverso cui si chiedeva al paziente di immaginare, dopo un breve rilassamento, la situazione ansiogena minima per arrivare ad immaginare l’apice della situazione fobica. Ci sono poi anche tecniche di “visualizzazioni negative”, con le quali si chiede alle persone di focalizzarsi su immagini spiacevoli. Sono quelle che si usano solitamente per superare le cattive abitudini, come il fumo, l’alcool, le droghe, l’alimentazione eccessiva e così via.
Da un punto di vista clinico è rilevante anche l’applicazione delle tecniche di visualizzazione in ambito oncologico. Simonton, infatti, sosteneva che, formando un’immagine, facciamo un’affermazione mentale di quello che vorremmo che accadesse e ripetendola creiamo un’aspettativa positiva a quel riguardo. Di conseguenza le persone cominciano ad assumere comportamenti per i quali facilitano l’ottenimento di ciò che vogliono e contribuiscono al suo verificarsi. Per questo motivo, all’interno del suo metodo, Simonton ha lavorato attraverso le visualizzazioni. Per quanto riguarda l’immagine delle cellule cancerose, la cosa importante sarebbe che esse venissero visualizzate dai pazienti come deboli, come neutralizzabili ed allo stesso modo sarebbe importante che si riuscissero ad ottenere immagini inerenti alla parte positive dell’esperienza di malattia, come la terapia, cercando di visualizzarla come un alleato, come un amico che aiuta, personalizzando il proprio trattamento. Così i globuli bianchi, che rappresentano le convinzioni del paziente riguardo le difese naturali dell’organismo, andrebbero visualizzati come numerosi, come un gruppo (magari un branco di pesci o come i raggi del sole) superiore per numero a quello delle cellule cancerose, così da poterle distruggere e annientare.	I pazienti possono esercitarsi a visualizzare anche se stessi in salute, immaginandosi di star svolgendo attività che svolgevano prima di ammalarsi, immaginandosi immersi in attività per loro particolarmente piacevoli o immaginandosi di stare ancora come si stava nel periodo più sano della propria vita.
3. Il protocollo ArmoniosaMente
Il protocollo ArmoniosaMente è ad oggi uno degli interventi più completi nel campo dell’applicazione della meditazione e della informazione medica sulla malattia e sulla cura in oncologia.
Si tratta di un progetto attivo ormai dall’anno 2003 ed il cui responsabile è G. Pagliaro, Direttore dell’Unità Operativa di Psicologia Ospedaliera del Dipartimento Oncologico di Bologna, presso l’Ospedale Bellaria.
Tale progetto, rivolto a donne affette da tumore alla mammella con trattamenti ancora in corso, integra tecniche meditative derivate dalla medicina tibetana con incontri formativi -
DIALOGHIDIMEDICINAINTEGRATA estate 2014


































































































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