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divino e celeste da Nwgua, figura mitologica sessualmente indifferenziata che fin nelle sue forme prossime al mondo marino pare riassumere in sé l’arcaica soglia epocale. In un importante mito cosmogonico è Nwgua infatti a salvare il mondo allorchè la trasparente coppa celeste che protegge la terra dalla acque esterne il cielo sottostante e il quadrato terrestre si inclina e incrina a causa dell’avvinghiarsi del mostro Kunkun a una della quattro colonne che sorreggono la coppa celeste. Una volta sconfitto il mostro ad opera di un’entità benefica, spetta a Nwgua riparare le crepe della volta celeste attraverso cui scrosciano sulla terra le acque esterne. Le stelle rappresentano appunto qui le pietre colorate con cui Nwgua ottura le fessure della volta e argina il diluvio. A meglio introdurre la figura di Nwgua va detto come appartenga, con Fuxi e Shennong, ai Tre Augusti, primarie potenze divine benefattrici dell’umanità, veri mani dell’attuale età umana. E’ triade ancestrale in cui si può riconoscere la coppia celeste primeva, Fuxi e Ngwua, ad un tempo sposi e fratelli secondo le diverse letture tradizionali. Di entrambi la tradizione segnala il corpo di drago e le loro raffigurazioni con coda a scaglie di pesce paiono ravvicinare anche graficamente gli albori di questa età umana al mare e al diluvio. Altra loro caratteristica iconografica sono la squadra e il compasso, sintetico rimando ai loro doni e agli insegnamenti che impartirono agli uomini promuovendo l’evoluzione sociale e il progresso nelle diverse arti e scienze. Quanto a Shennong, il divino agricoltore iniziò l’umanità alle coltivazioni dei campi, rivelandole i segreti dei tempi e dei modi delle semine e dei raccolti.
Huangdi
Se dunque la trasformazione diluviana è ben segnalata nella mitologia cinese, restando poi nell’ambito arcaico va notato come la leggenda cinese rimandi l’introduzione dell’agopuntura alle radici stesse dell’umanità, riferendola allo stesso Huangdi, il mitico Imperatore Giallo, che le differenti voci tradizioni variamente collocano o volte fra i Tre Augusti a volte fra i Cinque Imperatori che ad essi succedettero, e la doppia scelta numerologica rimanda al numero tre quale realizzazione terrestre della legge celeste e al numero cinque quale dinamica compiuta organizzazione delle vie dell’esistenza, spazi e tempi e modi.
La figura di Huangdi viene così indicata quale vivo centro nell’ancestro e nel pantheon cinesi, sorta di mane ad un tempo divino ed umano che insegnò agli uomini le prime vie della vita sociale, i baratti e l’uso della moneta, lo scrivere e il fare di conto, la costruzione dei mezzi di trasporto terrestri e marini e dei principali utensili, e fra questi appunto gli aghi di agopuntura e i segreti del loro utilizzo.
E va qui anche notato come il principale testo classico in proposito rimandi espicitaente a lui, il Huangdi neijing suwen lingshu, Il Canone interno dell’Imperatore Giallo composto dei due libri Le domande semplici e Il Perno spirituale, è testo iniziatico
strutturato proprio in confronti di ambito medico fra il sovrano ed il primo medico della sua corte, Qibo. A complemento aggiungo come pur in mancanza di dati storici la leggenda asserisca che Huangdi resse l’impero cinese per cento anni, circa alla metà del terzo millennio a C.
Terre oltre la terra
Qualsiasi tradizione, occidentale come orientale, ha variamente delineato i luoghi della vita eterna, da cui la vita terrena proviene e in cui rientra, e questo non solo quali certezze e visioni di Paradisi e Limbi e Inferni, celesti bilance delle umane esperienze terrene, ma anche quali geografie ulteriori, sconosciuti estremi paesaggi di origini e di mete, vie per raggiungerli e potenti sovrani su troni lontani. Mentre la tradizione occidentale in ogni cultura descrive le terre dei morti e i viaggi iniziatici che gli eroi vi hanno compiuto, la tradizione cinese disegna Peng Lai paradiso incantato, Feng Du luogo infernale, Fu Sang, mitica isola, Xuan Pu, terra fatata sul Monte Kun Lun, attraversando il quale passo Lao Tzu, il primo Maestro, si accommiatò dalla terra degli uomini, e anche Long Men, porta dei draghi, è soglia ulteriore.
Ma a suggerire nella voce dei gialli l’originaria dimora umana poco fa introdotta è a nostro avviso Yao Chi, residenza degli immortali, dove domina Xi Wang Mu, la Regina Madre d’Occidente. Signora della musica e degli strumenti a fiato, questa dea della fecondità regna sulle terre occidentali, i luoghi dei morti. Interpretabile come trasposizione di Ngwua sulla scena terrestre, Xi Wang Mu regge il destino umano, custodisce i frutti dell’immortalità ed è capace di scatenare morbi e pestilenze.
Infine i più vivi ringraziamenti all’ Editoriale Jaca Book di Milano per la gentile concessione di pubblicare questo articolo tratto dal mio volume in lavorazione intitolato I fondamenti della Vera Medicina Cinese di cui detiene i diritti.
DIALOGHIDIMEDICINAINTEGRATA inverno 2016

