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Mitologie diluviane cinesi Carlo Moiraghi*
Ad introdurre la mitologia diluviana cinese conviene citare la leggenda cosmogonica di Panggu, il primo uomo. All’albore del tempo Cielo e Terra già esistevano, ma riuniti nell’unico spazio allora presente e nella loro totale unione concepirono il figlio, Panggu, che nacque dall’uovo del cosmo. Padre e madre e figlio ora vivevano uniti nell’unico spazio presente e stretto e pressato dai genitori celesti fu l’uomo, Panggu, a spingere il padre lassù in Cielo e la madre in Terra, dove ancora risiedono. In questo sforzo il corpo di Panggu si disfece e piovve sulla terra, dove le gocce del suo corpo si trasformarono nei diecimila viventi. Una rilettura di questa leggenda cinese in chiave di soglia diluviana fra la quarta e la quinta epoca umana ne evidenza gli importanti segnali.
Yu
L’eroe salvatore del mondo cinese fu Yu il Grande che, illuminato e protetto dai poteri animici della natura, riconobbe infatti l’importanza delle caratteristiche naturali del territorio cinese quali unica sicura protezione dall’incombente alluvione. Yu venne infatti in possesso dell’Hongfan, il Libro della grande regola, e l’uomo potè quindi adeguare l’ordine della natura all’immane alluvione. Le immagini dell’ordine celeste, Loshu, e dell’ordine terrestre, Hotu, emersero dalle acque.
La prima figura magica, lo Scritto del fiume, fu portata in dono a Yu dalla Grande tartaruga, la Madre di tutte le tartarughe, l’aveva segnata sul suo carapace quando venne a lui dal Fiume Lo. La seconda immagine, il Diagramma del fiume, gli fu portata dal Cavallo alato, l’aveva segnata sul suo manto, quando affiorò dal Fiume Giallo.
Altre immagini antiche Yu stesso rinvenne, dissotterrò infatti i nove candelabri sepolti dai pastori nelle nove regioni del mondo. Evidente l’insistenza con cui questo mito segnala l’importante lascito culturale, vera radice sapienziale nella raffigurazione della trasformazione degli equilibri del mondo e dell’esistenza, indicata come vita acquatica che insegna alla vita terrestre.
Con immani fatiche Yu approfondì allora le valli ed innalzò dovunque gli spartiacque montani, salvando la terra e il suo popolo dal planetario cataclisma, per questo egli fu in seguito acclamato imperatore. A cavallo fra leggenda e storia, la fondazione del primo impero cinese attuata da Yu il Grande, gli Xia, è datata duemila anni a.C. Si avviarono dunque con Yu il Grande le dinastie imperiali cinesi, che si susseguirono per quattro millenni, la fondazione della Repubblica Popolare Cinese avvenne infatti nel 1912.
E va notato come i due diagrammi sapienziali su cui il miti sovente ritorna, e la cui fama si è mantenuta inalterata nei millenni, rappresentano qui l’intera scienza antica dei Quadrati magici, circa ubiquitaria nelle diverse tradizioni, ben sviluppata infatti in tutta l’Asia come nel bacino del Mediterraneo. In essi geometria e aritmetica si fondono per realizzare i modi dell’alchemica identità del cerchio e del quadrato. Ne tratto diffusamente nel mio La via della forza interiore, edito in questa stessa collana Jaca Book 2003.
Nwgua
Se dunque Yu rappresenta sul piano umano e terrestre colui che salva l’umanità dal diluvio, l’identico intervento salvifico si realizza sul piano
*Presidente
ALMA Associazione Lombarda Medici Agopuntori, Milano
Shanghai, Nanjing lu - Nanjing street aprile 1983
CULTURA CINESE
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