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Il trasferimento a Camerata ci ha poi consentito di riunificare in un unico polo anche l’attività di fitoterapia che aveva già in questa sede il suo ambulatorio. Stare in una struttura sanitaria prestigiosa come Camerata ci permetterà sicuramente di confrontarci meglio con gli altri professionisti del Servizio sanitario regionale. Resta, e vogliamo consolidarla, la nostra
Tanti i progetti legati alla nuova sede del Centro Fior di Prugna, a partire dalla formazione sull’uso della Mtc del personale infermieristico che opera nei servizi aziendali di emodialisi (presente anche a Camerata) dove i pazienti dializzati verranno trattati con la Mtc per ridurre il dolore, trattare gli ematomi e contrastare l’insonnia, l’ansia e altri sintomi della sfera psichica.
Questa esperienza, già partita a Santa Maria Nuova, sarà presto estesa agli altri presidi. La stessa formazione ha riguardato gli infermieri della Pacu (Unità di cura post-anestesia) dell’Ospedale Santa Maria Annunziata che prevede il trattamento con Mtc del dolore, ansia e insonnia nelle donne operate al seno o per tumori ginecologici.
vocazione a lavorare per tutti i cittadini toscani, anche quelli che provengono da altri paesi; l’utenza straniera, che a San Donnino è stata soprattutto cinese, ci auguriamo vorrà continuare a considerare Fior di Prugna un punto di riferimento e per questo la nuova sede di Camerata avrà una cartellonistica in italiano, in cinese ma anche in inglese per puntare su una utenza più cosmopolita.
Si apre insomma un nuovo capitolo di una storia che ha avuto inizio tanti anni fa quando andai come medico del lavoro in Cina a visitare le fabbriche cinesi. Era il 1978. Da un torcicollo curato a Pechino con l’agopuntura è iniziato il mio interesse e poi la mia passione per queste tecniche. Grazie a un finanziamento regionale fu aperto il primo centro italiano di Mtc, a San Donnino.
Una scommessa che possiamo dire di avere vinto nella misura in cui siamo riusciti a far diventare “normali” queste attività dentro il Servizio sanitario regionale. Come struttura di riferimento regionale abbiamo poi contribuito a sviluppare queste attività in tante altre aziende sanitarie: avremmo potuto accontentarci di essere un centro di eccellenza, ma abbiamo preferito lavorare per migliorare l’intero sistema toscano e per sviluppare la rete di tante attività affinché tutti i cittadini toscani potessero avere l’opportunità di curarsi con queste
tecniche. E in Toscana ora lo si può fare nei quasi cento ambulatori di medicina complementare costruiti grazie all’impegno di un gruppo forte di
colleghi che ha operato per sviluppare la medicina integrata. Ognuno ha fatto la sua parte. E l’ha fatta anche la politica che ha scommesso con noi.
Gli altri centri di medicina complementare
In Toscana sono 96, in base all’ultimo censimento (2015), gli ambulatori pubblici di medicina
Infine lo stesso progetto è rivolto agli infermieri dell’assistenza domiciliare, degli hospice e delle cure palliative. Un progetto a cui teniamo molto e che stiamo avviando insieme alla commissione sulla medicina di genere aziendale riguarda il dolore pelvico: che comprende dolore mestruale, in corso di endometriosi, dolore cronico aderenziale e quello da abuso sessuale (in quest’ultimo caso lavoreremo con il
gruppo Codice rosa dell’azienda). L’idea è quella di affiancare ai trattamenti consolidati della medicina ufficiale anche le nostre tre medicine complementari formando le ostetriche dei consultori perché possano erogare direttamente le prime cure sulla dismenorrea e il dolore cronico, e riservando a noi e agli altri ambulatori di Medicina complementare aziendali un
intervento di secondo livello che comprenda anche l’endometriosi e il dolore da abuso.
Infine un altro settore che intendiamo sviluppare è quello del trattamento in terapia oncologica – a San Donnino avevamo già iniziato, ma qui lo sarà ulteriormente – per contrastare gli effetti collaterali di chemioterapia, radioterapia e interventi
chirurgici, insieme all’Istituto Toscano Tumori e al dipartimento
oncologico della nostra Azienda.
complementare (agopuntura, fitoterapia, omeopatia, medicina manuale). Gli ambulatori sono così distribuiti: agopuntura e Mtc 47; omeopatia 28; fitoterapia 9; altre 12. Sono erogati circa 30.000 trattamenti ogni anno. Numerosi ambulatori utilizzano le medicine complementari in ambito oncologico per ridurre gli effetti collaterali della terapia e migliorare la qualità della vita dei pazienti. Tra questi, il Cerfit dell’Aou di Careggi, struttura di riferimento regionale per la fitoterapia, il Centro di medicina integrata dell’Ospedale di Pitigliano, la Breast Unit dell’Aou di Careggi e la Breast Unit dell’Aou di Pisa l’ambulatorio di omeopatia di Lucca, struttura di riferimento regionale per l’omeopatia, il centro
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DIALOGHIDIMEDICINAINTEGRATA estate 2015

