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Gli “Scrovegni” delle Marche: il Cappellone di San Nicola a Tolentino
Lucio Sotte*
Esistono delle opere d’arte “considerate minori” che valgono un viaggio, alle quali vale la pena di dedicare un week end per una visita. Una di queste è certamente la Basilica di San Nicola di Tolentino: uno scrigno di rara bellezza nascosto in una vallata tra le nostre colline che vi consiglio caldamente di visitare se volete trascorrere mezza giornata di un “sapiente” turismo nelle Marche.
È difficile trovare un aggettivo adatto a descrivere la mia regione in cui ogni cittadina, ogni paese, ogni borgo conserva piccoli e grandi tesori che sono nascosti in un’atmosfera antica, dal sapore medioevale, un’atmosfera raccolta che non fa sfoggio delle proprie ricchezze ed anzi tende quasi a nasconderle con una sorta di ritrosia. Il convento di San Nicola di Tolentino è certamente una di queste.
Nelle Marche c’è una vera e propria rete di gioielli sparsi in un panorama d’incanto che non ha nulla da invidiare alle colline toscane o umbre. Noi marchigiani ci siamo goduti il nostro “piccolo paradiso” per tanti anni, fino a quando un turismo colto e raffinato ha iniziato a scoprirci ed ora condividiamo con tanti nuovi cultori le bellezze “discrete” della nostra terra. Anche molti stranieri si sono innamorati delle Marche e in numerosi paesi, soprattutto in quelli più nascosti dell’interno, è facile sentir parlare tedesco, inglese o olandese dai nuovi venuti che, dopo essere rimasti affascinati dall’atmosfera, hanno deciso di “piantare la loro tenda” qui da noi, trasformando antiche e spesso cadenti case rurali in splendide ville di campagna. La Basilica di San Nicola da Tolentino è uno dei più bei tesori della nostra regione, uno scrigno
una lunga storia ha saputo forgiare un raro esempio di “luogo” di vita e di preghiera. Nel nome della fede e della devozione al santo taumaturgo, nel corso degli ultimi sette secoli, la mano delle varie generazioni che si sono susseguite nel convento ha dato corpo, nella costruzione dei suoi numerosi edifici, al meglio dell’espressione
“È difficile trovare un aggettivo adatto a descrivere la mia regione in cui ogni cittadina, ogni paese, ogni borgo conserva piccoli e grandi tesori che sono nascosti in un’atmosfera antica, dal sapore medioevale, un’atmosfera raccolta che non fa sfoggio delle proprie ricchezze ed anzi tende quasi a nasconderle con una sorta di ritrosia. Il convento di San Nicola di Tolentino è certamente una di queste”
umana ed artistica: romanica prima, gotica poi, manierista, barocca e neoclassica infine. Ogni borgo marchigiano ha il suo “Convento di San Nicola” perché la Congregazione degli Agostiniani che anche oggi regge il convento, era capillarmente diffusa nella nostra regione e - dando energie al proprio carisma secondo la sua regola - ha educato il popolo alla vita ed ha realizzato monumenti di grande bellezza.
Ne sono una chiara testimonianza le chiese di
Sant’Agostino che abbelliscono tanti borghi così
come numerosi conventi che, dopo essere stati
indebitamente sottratti ai legittimi proprietari
*Direttore Olos e Logos: Dialoghi di Medicina Integrata
prima da Napoleone e successivamente dallo Stato Scrivi per inserire testo
prezioso, aperto il quale, ci si rende conto di come Italiano subito dopo l’Unità d’Italia, sono ora sede
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CIVITANOVA MACERATA E FERMO
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