Page 49 - Olos e Logos n°11
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Il 5° è di Compu, che vuol dire delle fabbriche che questo manda fare. Et ordina tutte le fabbriche publiche de’ palazzi del Re e de’ suoi parenti e de’ magistrati; fa i navilij che servono al publico uso o alle guerre; rifà i ponti, le mura della città, le armi et instrumenti di guerra.
Il 6° è Hinpu, che vuol dire de’ castighi, che risponde ai nostri giudici criminali, che dà il castigo a tutti (i) delinquenti del regno, et è superintendente di tutte le carceri.
Tutte le cose di tutto il regno dipendono da questi sei tribunali. E così in tutte le provincie e città tengono mandarini e notarij publici loro respondenti con grandissima communicatione e subordinatione; e così sono assai occupati.
Ma in ognuno di essi stanno molti mandarini gravi, e per ciascheduno di questi sei tribunali tiene uno principale e come presidente di consiglio, che si chiama Sciansciu, e doi altri collaterali, uno a man destra e l’altro alla sinistra, che si chiama Scilan.
E questi sono i principali offitij e magiori mandarini che habbino tribunale della Corte. Dopo questi, ogni tribunale sta diviso in varij offitij di quel tribunale o in varie stanze, secondo il numero delle provincie della Cina; et in ogni offitio e stanza hanno molti compagni per fare bene il loro offitio, oltre gli notarij et altri officiali, ministri e servitori per il ministerio della loro Corte.
figura 3 un’antica riproduzione del volto di Padre Matteo Ricci
Sopre questi sei tribunali vi è un altro, che è il più alto di tutta la Corte e di tutto il regno, che è di Colao, che sono tre o quattro e possono essere sino a sei. Questi non tengono offitio particulare, ma sono come conseglieri del Re, e sono soprintendenti di tutto, i quali ogni giorno entrano nel palazzo del Re. E anticamente parlavano spesse volte con l’istesso, stavano con lui sedendo e
trattando i negocij anco a bocca. Adesso che il Re mai esce dall’audientia, solo stanno là dentro tutto il giorno, et a tutti i memoriali che si dànno al Re pongono la speditione che se gli deve dare, e dipoi li tornano a mandare al Re, il quale o approva, o riprova, o muta quello che sta scritto, e di sua mano la pone nel proprio memoriale per esseguirsi.
Oltre questi officij, ve ne sono doi altri assai diversi da’ nostri, per lasciar altri molti che sono in qualche modo simili a’ nostri. L’uno se chiama Choli, l’altro Tauli, e d’ambedoi offitio sono più di sessanta dottori e gente scelta in sapere, prudentia e fidelitate. Questi doi offitij sono per varij usi, dentro e fuora della Corte, conforme a quello che il Re gli comanda, con grande potere; e così sono assai rispettati e temuti. Ma, fra l’altre cose, hanno offitio di sindichi, di avvisare al Re di tutto quanto sanno di male, non solo de tutti (i) magistrati, gradi e piccoli, ma anco dell’istesso Re e sua casa reale per pubblico memoriale; offitio molto simile a quello degli ephori di Lacedemonia, se non fosse che questi non hanno altro potere che di parlare o piutosto di scrivere, non potendo far niente se non gli è concesso dal Re. Ma fanno sì bene il loro offitio che ci fa meravigliare, percioché mai cessano di parlare o latrare con i loro memoriali. Conciosiacosaché nel vero mai manca materia, e non perdonano né a Sciansciu, né a Colao, né all’istessa persona del Re, quanto manco ad altri mandarini dentro e fuora della Corte; e tutto con molta libertà, interezza e dimostratione di desiderio del bencommune. E, sebene il Re si adira molte volte con loro e, perché toccano molto al vivo in sua persona et i magistrati grandi, e gli priva di ogni offitio e rendita, o abassa, o castiga molto atrocemente; con tutto ciò loro non cessano di una e più volte tornare a riprendere la stessa cosa, mentre gli dura l’offitio, e mentre non si dà qualche rimedio al male che vedono farsi al buon governo. Questo possono anco fare tutti i magistrati et anco altri senza offitio, per legge del regno, come lo fanno. Ma questi lo fanno per offitio proprio, e così di essi si fa magior caso. E perché de tuti i memoriali che ogni giorno si danno al Re e sue risposte, si fanno molte migliaia di copie da grande numero di copiatori, che tutto il giorno non fanno altra cosa, e si danno per puoco prezzo a tutti i mandarini dentro e fuora della Corte a quei che gli vogliono, che sono tutti i più gravi, subito quanto si fa nella Corte si divulga per tutte le parti, e dipoi si stampano ne’ libri et, conforme ai negocij, nelle historie del regno, come si fanno tra noi di qualche bella oratione.
Puochi anni sono, volendo questo Re eleggere per principe herede del regno un suo figliuolo, di manco età del primogenito, per esser figliuolo di una regina che egli più amava, furno tanti i memoriali di questi mandarini et altri, e con tanta libertà et animo, che furno castigati più di cento mandarini, e privati o abassati ad altri offitij piccoli. Sino che un giorno tutti i magistrati se ne furno al palazzo del Re, e, deponendo tutte le loro insigne de magistrati, mandorno a avisare il Re, che, se quello faceva, non volevano fare più nessun offitio e si volevano ire alle loro case tutti; per la qual causa il Re lasciò di far quello che far voleva. E puoco tempo è che, facendo il principal Colao
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DIALOGHIDIMEDICINAINTEGRATA autunno 2014


































































































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