Page 39 - Olos e Logos n°11
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recuperare l’erezione per ricreare una buona atmosfera di coppia: serve una riflessione sulle insicurezze che si sono innestate, ma anche fornire le necessarie informazioni sui possibili cambiamenti ed indicare strategie per superarle o per adattarsi ad esse.
L’evento traumatico va trattato dal punto di vista della persona interessata, ma va coinvolto anche il partner perché “l’intimità è un processo personale del confrontarsi con se stessi e contemporaneamente aprirsi al proprio
partner” (Scione, Argenta 2010). L’intimità è un terreno dove la coppia confronta aspetti positivi e negativi, ansie, speranze e delusioni. L’intimità non è un processo lineare e senza conflitti, ma ha bisogno di aiuto ed etero conferma. L’intimità comprende la relazione con se stessi e quella con il partner, “di conseguenza la sessualità è un aspetto della relazione che non riguarda solo la genitalità di due corpi, ma è l’incontro tra due
persone” (Scione op. cit.). Un tumore cambia le prospettive di vita e i
progetti, fa emergere difficoltà in precedenza latenti e potrebbe segnare la fine di una relazione di coppia. Nelle coppie che invece proseguono si rileva che esiste una dualità di comportamenti: da una parte si verifica un avvicinamento a livello affettivo, i partners si mostrano solidali e capaci di ascolto, i rapporti personali si fanno più teneri e affettuosi; dall’altra si nota un forte calo dell’intimità sessuale dovuto a diversi fattori: calo del desiderio, difficoltà di eccitazione mentale e genitale, problemi di orgasmo e una complessiva insoddisfazione per la qualità dell’intesa erotica (Graziottin 2009).
Gli stessi pazienti sono spesso in difficoltà a parlarne, sia perché il desiderio sessuale è calato e quindi non è effettivamente ricercato, sia perché si sentono in imbarazzo a pensare al sesso quando l’urgenza è la guarigione.
Le difficoltà sessuali potrebbero inoltre dipendere dall’età di insorgenza del tumore, età in cui la sessualità è già passata su un piano diverso e non è più una priorità, ma il calo avviene anche nelle coppie sessualmente attive.
Il 25% delle donne affette da cancro mammario non è ancora in menopausa al momento della diagnosi. Molte lo affrontano quando una parte importante del loro ciclo vitale è ancora in divenire: perché stanno cercando una relazione stabile, oppure non hanno ancora avuto il primo figlio o hanno figli piccolissimi (Graziottin 2009).
Le difficoltà sessuali
Vediamo alcune possibili difficoltà nelle coppie sessualmente attive:
Impossibilità ad avere rapporti sessuali completi: la sede della malattia, gli interventi chirurgici demolitivi, le varie terapie possono impedire in maniera definitiva un rapporto penetrativo.
L’immagine corporea appare modificata, si prova disagio nel guardarsi nudi e ciò spinge molti ad evitare i rapporti o a coprire le parti del corpo durante l’approccio; si tende a sottrarsi a qualsiasi stimolazione della zona interessata, riducendo ulteriormente la componente ricettiva del desiderio sessuale.
Galimberti (1983) dice che il corpo è lo sfondo di tutti gli eventi psichici: noi sentiamo, proviamo, viviamo un’infinità di esperienze in primis col e nel nostro corpo; è il primo veicolo della nostra identità, è il luogo nel quale si sedimentano le prime esperienze da bambini, che se “armoniche”, “sicure” e “appaganti” possono permettere un’ intima connessione col corpo, e un’identificazione perfetta tra questo e l’Io. Nella malattia questo rapporto si rompe e il corpo diventa il nemico, qualcosa che non si riconosce più come proprio, e che porta, di conseguenza, a un non riconoscimento di Sé, a causa delle modificazioni che i trattamenti terapeutici comportano e che, inevitabilmente, si ripercuotono a livello psichico.
Calo del desiderio sessuale, che dipende da vari aspetti:
- dal fatto che prioritaria è la cura della malattia e quindi la sessualità passa in secondo piano.
- dalla depressione che spesso accompagna la diagnosi di tumore. Molte sono le conseguenze sulla vita quotidiana, come la perdita del ruolo sociale e familiare; uno dei pensieri dominanti potrebbe essere: “Non sono più buono/a a niente!”, l’autocommiserazione e l’autosvalutazione potrebbero prendere il sopravvento con normali ripercussioni sulla sessualità
- dalla variazione del dosaggio ormonale, ad esempio per la menopausa iatrogena, terapie ormonali o l’asportazione di un testicolo: la modificazione di tale dosaggio potrebbe colpire le basi neurobiologiche del desiderio, dell’eccitazione mentale e fisica.
- da sensazioni fisiche ridotte, o distorte, o spiacevoli. Il 44% delle donne con mastectomia parziale e l’83% di quelle con ricostruzione della mammella riferiscono che il piacere provocato dalle carezze è diminuito (Schover et al. 1995); lo stesso si può dire per altri tumori. Ciò può contribuire a un’ulteriore riduzione del desiderio sessuale e dell’eccitazione mentale e periferica non genitale.
Difficoltà dell’erezione: i tumori della zona pelvica, se trattati con chirurgia o radioterapia, possono dare deficit dell’erezione, temporanea o definitiva. Successivamente agli interventi nerve sparing, nel tumore alla prostata, è possibile la ripresa dei rapporti dopo un periodo che permetta ai nervi deputati all’erezione di riprendersi dallo shock. Fino a quel momento è importante che l’uomo si procuri l’erezione attraverso l’uso di farmaci, iniezioni di prostaglandine o attraverso l’uso del vacuum device. Queste pratiche non sempre sono accettate perché appaiono artificiali, prive di naturalezza e a volte anche dolorose: quindi vengono abbandonate o neppure iniziate. Quello che molti uomini non sanno, è che per facilitare la ripresa “naturale”, è importante mantenere attivi i vasi sanguigni e le arterie del pene: potrebbero irrigidirsi i corpi cavernosi o chiudersi i vasi, procurarando la disfunzione erettile quando invece i nervi sono pronti a trasmettere l’ordine erettivo.
Difficoltà di lubrificazione con secchezza vaginale e dolore ai rapporti (dispareunia) fino a renderli impossibili. Dipende in gran parte dagli effetti negativi della carenza di estrogeni dovuta
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DIALOGHIDIMEDICINAINTEGRATA autunno 2014


































































































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