Page 38 - Olos e Logos n°11
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Il counselling sessuologico dopo un
Luciano Latini*, Luigi di Vitantonio**, Lucia Montesi***
tumore
“Devo continuare a vivere e riuscire a non pensare più a ciò che mi manca. Fare in modo che questo senso di mancanza sparisca per sempre. Il tempo sarà mio amico. Mio compagno”
Tahar Ben Jeollum
Quando pensiamo al nostro futuro vediamo un percorso lineare fatto di progetti ed aspirazioni, ipotizziamo la presenza di ostacoli, ma quasi mai questi sono riferiti alla nostra salute; vediamo il nostro corpo solido ed inattaccabile. Questa visione viene completamente rivista quando una malattia minaccia il nostro senso di benessere soggettivo e complessivo. Se poi la malattia si chiama cancro, la persona che ne è colpita si sente facilmente smarrita fino ad arrivare alla disperazione, in una condizione catastrofica che Franco Fornari (1985) ha definito come perdita di speranza.
Sempre Fornari parla del cancro come un “nemico” che influisce sugli affetti tanto da penetrare le emozioni e i pensieri fino a modificare i comportamenti della persona colpita, sia a livello personale che relazionale.
Veronesi, conversando sul tumore, dichiara che è una delle poche malattie che riassume in sé diversi e rilevanti aspetti: “sociale, per la sua gran diffusione; scientifico, per la sua complessità biologica; diagnostico, per la necessità di un’identificazione precoce della neoplasia; terapeutico, per i vari metodi multidisciplinari di cura; psicologico, per l’enorme impatto sulla popolazione femminile; riabilitativo per la necessità di recupero familiare e sociale delle pazienti”. In realtà Veronesi si riferisce al tumore della mammella, ma visti i continui progressi nelle
terapie e il prolungamento dell’aspettativa di vita, possiamo allargare tale concetto a tutte le neoplasie.
Quando arriva una malattia
La persona colpita inizialmente centra i pensieri ed i sentimenti sul fatto di voler (soprav)vivere; avvia i trattamenti, che variano a seconda del tipo di patologia e dell’estensione della malattia. Nel corso della terapia emergono spesso nuove domande sul futuro: “Come sarà la mia vita?” “Tornerò ad essere la persona che ero in passato?” “Avrò dolore?”, ma anche: “Come sarà la mia sessualità?”
La medicina ha fatto passi importanti nel tentativo di preservare una funzione così importante: si sono perfezionati metodi di cura che fanno utilizzare procedimenti come la chirurgia solo quando altre prassi non sono più praticabili; gli stessi interventi mirano a preservare gli organi ed essere il meno possibile demolitivi, come nel caso della quadrantectomia per i tumori al seno e della tecnica nerve sparing per i tumori della prostata. Si sono perfezionati metodi che permettono più velocemente il recupero delle complicanze come il linfedema o l’incontinenza urinaria e che consentono la ricostruzione delle parti, come la mammella o le protesi peniene. Si pensa anche alla fertilità con la preservazione dei gameti.
Si tratta di rimedi adeguati e necessari che aiutano efficacemente nella salvaguardia della funzione sessuale, ma tali interventi vanno integrati con un supporto che permetta di far emergere pensieri ed emozioni di pazienti e partners. Non basta ad esempio permettere all’uomo di
*Direttore U.O. Oncologia Area Vasta n. 3 Macerata **Psicologo Psicoterapeuta U.O. Oncologia Area Vasta n. 3 Macerata ***Psicologa Psicoterapeuta U.O. Oncologia Area Vasta n. 3 Macerata
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MEDICINA INTEGRATA
DIALOGHIDIMEDICINAINTEGRATA autunno 2014


































































































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