Page 16 - Olos e Logos n°11
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originario, perché presuppone un’analisi che abbia prodotto le parti, che la sintesi poi riunifica.
Ad avere valore originario, dunque a valere come fondamento, può essere solo l’intero, cioè l’assoluto. Ma dell’assoluto non si dà conoscenza. Se si desse conoscenza, esso verrebbe negato nella sua assolutezza e, da condizione incondizionata, passerebbe ad oggetto condizionato dal sistema con cui lo si conosce. Questo non significa rinunciare al processo del conoscere. Significa, al contrario, mantenerlo sempre vivo e riconoscerlo nel suo valore, che non è mai assolutizzabile.
Ebbene, a noi sembra che, quando il conoscere scientifico afferma la valenza statistico- probabilistica delle sue leggi e delle sue “verità”, riconosca il carattere relativo della conoscenza. Il processo del conoscere è sempre relativo alle premesse da cui prende avvio, ancorché il suo ideale immanente, il suo “qi”, sia quello di pervenire alla conoscenza vera e definitiva: alla conoscenza della verità assoluta.
Per precisare ulteriormente la dialettica che anima il processo conoscitivo, ci proponiamo ora di specificare in una forma più chiara il senso per il quale, a nostro giudizio, la struttura relazionale dell’esperienza si identifica nella sua struttura razionale, così che il livello della concettualizzazione formale si traduce nella conoscenza scientifica del mondo.
Note
[1] Platone, Parmenide, 130 e – 134 a. 3 - continua nel prossimo numero
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DIALOGHIDIMEDICINAINTEGRATA autunno 2014


































































































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