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parenti che mi hanno coccolato, le due colleghe d’ufficio che non mi hanno mai fatto pesare la mia assenza dal lavoro ed infine, ma non ultimo per importanza, c’era il mio luogo dell’anima, la Santa Casa di Loreto, perché era lì che mi rifugiavo nei momenti di angoscia ed era tra quelle mura che trovavo la serenità.
Grazie a tutto questo sono arrivata alla fine del mio percorso di cura, ma proprio quando avrei potuto tirare un sospiro di sollievo perché il peggio era passato, psicologicamente sono crollata, improvvisamente quella forza e quel coraggio erano spariti e io mi sentivo fragile, indifesa e più spaventata di prima. E’ stato così che ho intrapreso un percorso psicologico, che mi ha aiutato a districare la matassa dei miei pensieri negativi e mi ha dato le chiavi per gestire questa nuova vita. Ora sto provando a camminare da sola e mi sento come una bambina che muove i suoi primi passi, a volte cade ma poi si rialza, perché è proprio come se fossi nata per la seconda volta! Ho imparato ad amare la vita con le sue imperfezioni e i suoi fuori-programma, ad apprezzare anche le piccole cose, quelle che prima davo per scontate o neanche notavo, e a volte sono felice e serena molto più di quanto non lo fossi prima della malattia, ho fatto nuove amicizie con ragazze che hanno fatto il mio stesso percorso e mi sono anche iscritta ad un corso di pilates! Cerco di affrontare tutto con la consapevolezza che la vita mi sta dando una seconda opportunità ed io non intendo sprecarla.
Questa esperienza mi ha cambiato molto e credo che non sarò mai più la stessa persona che ero prima, ma sono felice perché in fondo non mi piacevo poi così tanto, ora credo di essere migliore!”
Emanuela
Bibliografia
1)	Walsh F., La Resilienza Familiare, Raffaello Cortina Editore, Milano 2008
2)	Grassi L., Biondi M., Costantini A., Manuale pratico di psico- oncologia. Il Pensiero Scientifico, Roma 2003
3)	Calhoun L.G., Tedeschi R.G., Handbook of posttraumatic growth. Research and practice, Lawrence Erlbaum Associates, 2006
4)	Papadopoulos R.K., Systemic Challenges in a Refugee Camp, in Magazine of the Family Therapy Association, Aug 2008, pp.16-19
5)	Molina Y., Yi J.C., Martinez-Gutierrez J. et al., Resilience Among Patients Across the Cancer Continuum: Diverse Perspectives, Cli J Oncol Nurs, feb 2014 18(1): 93-101
6)	De Luca M.L., Il lutto traumatico e la crescita post traumatica, in Psicologia, Psicoterapia e Salute, 2010, 16, II
7)	Cyrulnik B., Malaguti E., Costruire la resilienza. La riorganizzazione positiva della vita e la creazione di legami significativi, Erickson, Trento 2005
8)	Levi P. Se questo è un uomo. Einaudi, Torino 2005
9)	Montesi L., Latini L., “Signorina lei ha bisogno d’affetto. Una psicologa in oncologia. Storie, emozioni, pensieri, giugno 2013,
pubblicazione interna dell’U.O. di Oncologia di Macerata
10) Di Vitantonio L., Latini L., “Passo dopo passo insieme. Ansie, disagi e risorse del familiare del paziente oncologico”, dicembre 2013, pubblicazione interna dell’U.O. di Oncologia di Macerata
11) Vescovelli F., Albieri E., Ottolini F., Ruini C., Stress, benessere psicologico e crescita post- traumatica in pazienti con carcinoma mammario, IX Congresso Nazionale della Società Italiana di Psicologia della Salute (SIPSA), Bergamo, 2010, pp.243-245
12) Scrignaro M., Berni S., Bonetti L, Magrin M.E., Post-traumatic growth: An adaptive cognitive-emotional engagement. XI Congresso Nazionale di Oncologia Medica, Book of abstracts, Milano, 2009
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DIALOGHIDIMEDICINAINTEGRATA estate 2014


































































































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