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dello sviluppo e, addirittura, in alcuni casi, anche trasmissibili per via transgenerazionale. Il cervello è quindi l’interfaccia flessibile verso l’ambiente, le sue cure, minacce, risorse e opportunità. La via molecolare che gli eventi esterni e interni seguono per modulare il cervello è di tipo epigenetico.
Il cervello è quindi il grande adattatore all’interno della rete dell’organismo. Abbiamo prove che praticare regolarmente un’attività che impegna il cervello - musica, golf, scacchi, oppure un esame scolastico particolarmente impegnativo o una professione culturalmente impegnativa - modifica aree cerebrali, cambia il volume totale della materia grigia, ristruttura circuiti cerebrali, in una parola induce plasticità cerebrale.
Abbiamo prove che lo stesso accade nel cervello di persone dedite alla meditazione (riassunte in Carosella, Bottaccioli 2012). Abbiamo infine prove che vivere una condizione sociale di esclusione e di povertà lascia segni nel cervello. Al riguardo, un recente studio realizzato in aree disagiate di Glasgow in Scozia, mostra che lo svantaggio sociale è associato a una riduzione della superficie delle cortecce parietali e dell’area di Wernicke, fondamentali, rispettivamente, per le attività esecutive e linguistiche (Krishnadas 2013). Altre ricerche hanno associato anche svantaggio sociale, architettura della materia bianca e infiammazione sistemica (Gianaros 2013). E qui il cerchio va a chiudersi.
La dimensione psichica e il cervello sono davvero nel corpo, che non è solo comunicatore di sensazioni e bisogni da cui emergono emozioni e sentimenti, secondo la prospettiva di Damasio. Il corpo ha i suoi grandi sistemi di regolazione fisiologica, tra cui in primis il sistema immunitario che è condizionato da e condiziona l’attività psichica e nervosa.
Arrivati a questo punto, posso riassumere i punti fondamentali della nuova visione delle relazioni mente-corpo, fondata sulla rivoluzione scientifica in corso.
Una visione più ampia e profonda
C’è una relazione indubitabile tra cervello, psiche e mente[2]. Tradizionalmente, la difficoltà ad accettare questa relazione è legata all’idea che l’emergenza di uno stato mentale, giudicato immateriale, non possa provenire da un substrato biologico, materiale per antonomasia.
Questa difficoltà si fonda sulla logica occidentale antica, ma negli ultimi cinquanta anni è diventato chiaro che modificazioni che intervengono in un livello possono far emergere realtà, le cui caratteristiche non sono contenute nel livello da cui sono emerse. È il principio della complessità. Le relazioni mente corpo non sono più relazioni tra sostanze diverse (dualismo), ma non sono nemmeno la fine di ogni relazione: la psiche non è un epifenomeno dell’attività nervosa. La psiche emerge come imponente multisistema dall’attività delle reti neurali, ma ha una sua vita, i suoi codici, la sua relativa autonomia e retroagisce sulla biologia condizionandola nel bene e nel male.
I meccanismi con cui l’attività psichica emerge si fondano su circuiti nervosi, che, pur avendo dei nodi fondamentali, che potremmo chiamare hub
secondo la terminologia della systems biology, normalmente coinvolgono gruppi di neuroni anche molto distanti tra loro e collocati in aree diverse (corticali e sottocorticali). Neuroni che vengono reclutati nel circuito entrando in risonanza e cioè “scaricando” (attivandosi) alle medesime frequenze elettriche. Di fronte a un evento, questa modalità consente di produrre un circuito che, per esempio, coinvolge aree corticali (esecutive prefrontali), aree emozionali sottocorticali (amigdala), aree limbiche legate alla memoria (ippocampo) e allo stress (ipotalamo). È un superamento della mente modulare che però non annulla la specificità funzionale delle diverse aree cerebrali.
Le vie tramite cui il livello psichico influenza gli altri livelli sono raggruppate nel sistema nervoso centrale e periferico e in particolare nel sistema dello stress, con le sue correlazioni neuroendocrine, nervose e immunitarie,
Le modalità con cui opera il livello psichico sono, con tutta probabilità, centrate sulle immagini. Come ha proposto Gregory Bateson (1984), l’immagine è forse il modo più economico, che ha il cervello dei mammiferi, per far passare rapidamente informazioni tramite varie interfaccia cerebrali.
Nell’immagine c’è una informazione sintetica capace di attivare vari circuiti, ma in modo particolare i circuiti che collegano il sistema limbico (amigdala, ippocampo e ipotalamo) con le aree corticali elaborative ed esecutive.
Le immagini, che attivano modelli interpretativi e di comportamento, sono strettamente personali, hanno i nostri colori, il nostro odore, il nostro calore, come dice William James. Vengono costruite dando il nostro segno al vasto materiale proveniente dal contesto storico evolutivo, sociale e interpersonale.
Il livello psichico è influenzato non solo dal sistema nervoso centrale, ma anche dagli altri sistemi, che reagiscono a stimoli ambientali e a comportamenti individuali. La psiche può essere influenzata dall’alimentazione, dall’attività fisica, dall’attività del sistema immunitario.
La psiche non è riducibile alla mente intesa come attività cosciente. Nelle sue dimensioni inconscia, emozionale e cosciente, è il frutto dell’evoluzione che si realizza tramite un contesto umano, che è sociale, culturale e storicamente determinato, che interagisce con contesti naturali più ampi. In questo senso, come ha giustamente notato il neuropsicologo russo Alexander Lurija (1999, pp. 7-10), non è possibile ridurre l’evoluzione della psiche umana all’evoluzione del cervello. Occorre invece inquadrare il formidabile contributo che la psiche umana, tramite la trasmissione culturale intergenerazionale, ha fornito all’evoluzione del cervello e dell’organismo umano nel suo insieme.
In conclusione
Il dibattito contemporaneo sulla relazione psiche- cervello è estremamente rilevante per il rinnovamento delle scienze e delle professioni della cura. Il nuovo paradigma è quella della costruzione di una Scienza della cura integrata che si basa sulla conoscenza dell’essere umano come un intero, come un network in cui la dimensione psichica e i sistemi biologici
DIALOGHIDIMEDICINAINTEGRATA estate 2014


































































































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