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riduzione del 16% nei controlli; in particolare i disturbi dasomatizzazione si sono abbassati mediamente del 38% (a.s.), contro un non significativo (n.s.) 5% tra i controlli (c); quelli dadepressione si sono ridotti del 34% (a.s.) (c : 6% n.s.); e quelli da ansietà del 40% (a.s.) (c : 5% n.s); ·	La Qualità della vita percepita : è cresciuta, come dato generale, tra i partecipanti di uno statisticamente significativo (s) +13% (c : + 6 n.s.); come valore di Salute fisica di un + 31% (a.s.) (c : +2% n.s.); come dato di Salute biologica di un +16% (a.s.) (c : -4% n.s); come misura di Salute psicologica di un +19% (a.s.) (c : +1% n.s); come valore concernente le Relazioni sociali di un +7% (s) (c : 2% n.s.); ed, infine, come dato relativo alle Condizioni ambientali di un 9% (a.s.) (c : +1 n.s.); ·	La Ruminazione mentale : la dimensione relativa alla ruminazione disadattiva, con le sue conseguenze ed implicazioni passive ed improduttive, si è ridotta in media del 22% (a.s.) tra i partecipanti e di un 5% (n.s.) tra i controlli; corrispondentemente la cosiddetta ruminazione adattiva, quella utile e costruttiva per il controllo dei disturbi dell’umore, è aumentata del 19% (a.s.) nei primi e diminuita di un 4% (n.s.) nei secondi;
·	La Capacità a vivere in piena coscienza, suddivisa nelle sue cinque componenti fondamentali, ha subito importanti e positive modifiche : con la capacità di Osservazione, misurata come abilità a percepire le esperienze interne e quelle esterne (sensazioni, sentimenti, emozioni, suoni, odori, etc.), cresciuta mediamente del 14% (a.s.) (c : -3%, n.s.); la capacità di Descrizione, cioè l’attitudine a saper etichettare le esperienze interne, aumentata di un 13% (s) (c : -1% n.s.); la capacità ad Agire con consapevolezza, che comprende il non essere preda del proprio pilota automatico, sviluppatasi del 25% (a.s.) (c : 1% n.s.); la capacità a Non giudicare l’esperienza interiore, cioè l’attitudine a non valutare i propri pensieri e sentimenti, passata ad un + 21% (a.s.)
(c : +3% n.s.); ed, infine, la capacità a Non reagire all’esperienza interiore, cioè la tendenza a permettere ai pensieri ed ai sentimenti di andare e venire liberamente, che è esplosa di un +33% (a.s.) (c : +3 n.s.).
Conclusioni
I primi risultati di questo nostro studio clinico controllato, in accordo con altri studi (12), (13), dimostrano, al termine del programma di 8 settimane di un intervento psicologico basato sulla piena coscienza, che i soggetti praticanti riconoscono un netto e statisticamente significativo miglioramento dei livelli percepiti di qualità della vita, sia in senso fisico, che biologico, che psichico ed una consistente diminuzione dei sintomi da stress psicologico. In particolare, sono state evidenziate riduzioni significative dei livelli di somatizzazione, di ansietà e di depressione ed è stato confermato il fatto che la formazione della piena coscienza sviluppa una competenza di base nell’autoregolazione psicologica e nella capacità ad essere consapevoli di quel che accade nel qui ed ora. La valutazione del pensiero ruminante ha dimostrato la netta riduzione della componente disadattiva e ripetitiva e la crescita di quella adattiva. Come noto queste due dimensioni sono moderatamente e negativamente correlate, poiché
l’aumento della seconda inibisce l’altra e consente alla persona di riacquisire il controllo sul flusso dei propri pensieri dai quali apprende a distaccarsi limitandosi ad osservarli ed a lasciarli andare, senza esserne catturato e senza lasciarsi travolgere dalle emozioni che questi portano sempre con loro. In tal senso, con i suoi numerosi cambiamenti positivi in ambito psichico, questo studio conferma l’idea che l’allenamento ad uno stato di piena coscienza inibisca la trasformazione secondaria e più elaborativa del pensiero (14).
Un’esame minuzioso delle schede di auto- osservazione sulle pratiche effettuate a domicilio, compilate quotidianamente dai partecipanti, ha confermato la stretta associazione esistente tra l’assiduità e la qualità delle pratiche meditative e respiratorie dei singoli ed i miglioramenti da ciascuno di essi ottenuti. Cambiamenti percepiti nella tensione muscolare corporea e nei sentimenti di benessere e di trasformazione positiva dello stato psichico sono stati rilevati, fin dalle prime settimane, nei praticanti più attenti e perseveranti, ed hanno continuato a progredire successivamente, lungo tutto il periodo delle 8 settimane di pratica meditativa, estendendosi all’ambiente di vita e di lavoro degli stessi. A nostro avviso, questi indubbi effetti di prevenzione primaria e secondaria della Mindfulness, dovrebbero incitare i medici : da una parte, come uno di noi ebbe già modo di affermare nel lontano 2008 in occasione del I Congresso Nazionale della Società Italiana di Psico Neuro Endocrino Immunologia (15), a prendere in considerazione e diffondere tra la popolazione, al fine di promuovere la propria salute, l’utilizzo anche di questo strumento, tra gli altri più tradizionalmente noti a disposizione dell’individuo - attività fisica, corretta alimentazione, comportamenti sani, etc.-; dall’altro, ad integrare i trattamenti biomedici classici dei soggetti che soffrono di psicopatologie in fase iniziale e di grado modesto, con approcci meno convenzionali e più olistici come quello, appunto, degli Interventi psicologici basati sulla piena coscienza. Sarà interessante vedere cosa accade ai soggetti partecipanti nel corso del periodo successivo alla fase di formazione. Quanti di loro sapranno effettivamente perseverare nella pratica meditativa anche dopo 3 e 6 mesi ? Quanti avranno fatto di essa una abitudine irrinunciabile ? Quali ulteriori benefici ne possono derivare ? Ed, al contrario, quali sono gli eventuali ostacoli all’installazione di questo “stile di vita” per promuovere la propria salute ? Ci auguriamo di trovare le giuste risposte a queste domande grazie alle valutazioni che potranno derivare dal follow-up in corso.
Bibliografia
1.	Öst L. G., Efficacy of the third wave of behavioural therapies : A systematic review and meta-analysis. Behaviour Research and Therapy, 2008, 46, pgg. 296-321.
2.	Heeren A. et Philippot P., Les interventions basées sur la pleine conscience: une revue conceptuelle et empirique. Revue québécoise de psychologie, 2010, 31(3), pgg. 37-61.
3.	Shapiro S.L., Brown K.W., Thoresen C. and Plante T.G., The Moderation of Mindfulness-Based
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