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blocco C0-C1-C2 con un ritorno alla normalità dopo manipolazione.
L’equilibrio ristabilito, di riflesso, mi porterà ad avere una buona funzionalità di tutti i muscoli che si inseriscono sull’occipite e sulle prime vertebre cervicali, quindi anche dello sternocleidomastoideo (scom) e di conseguenza delle finestre del cielo che sono strettamente legate, come vedremo dopo, agli orifizi dell’alto.
Come trattare le linee con il Tuina
In letteratura non troviamo menzionato il trattamento delle linee orizzontali con il Tuina. Pertanto possiamo proporre un’idea di trattamento utilizzando le manovre che già conosciamo per trattare zone similari. Per esempio può essere utile prendere come modello il trattamento del diaframma e del Dai Mai essendo anch’essi a decorso orizzontale. Alle manovre di base sarebbe consigliabile aggiungere le bashen fa e le yao fa più consone alla zona che stiamo trattando.
Il trattamento della linea può essere inserito all’interno della seduta che ci siamo prefissati di fare. In base alla linea scelta e ai meridiani che stiamo trattando l’ideale sarebbe stimolare la linea senza far fare al paziente troppi cambi di posizione. Pertanto si può partire da proni stimolando i due emilati posteriori del torace per poi far girare il paziente supino e proseguire con il passaggio sui due emilati anteriori. Oppure si può lavorare con il paziente in decubito laterale sempre partendo dal punto del Du Mai, trattare un emitorace per poi far girare il paziente sull’altro fianco. La scelta viene fatta in base alle nostre preferenze di modalità di lavoro, l’importante è posizionare correttamente il paziente. Soprattutto se lavoriamo con il paziente in decubito laterale, dobbiamo posizionarlo con l’ausilio di cuscini in maniera tale che la linea e i punti da trattare siano liberi e “aperti”.
La palpazione di queste aeree ci può dare indicazioni di tipo diagnostico sul Du Mai, a seconda che le vertebre siano più o meno distanziate fra loro. Quindi se troviamo una vertebra che è più ravvicinata del normale si può fare un lavoro ai lati delle spinose per far sì che il canale si apra.
Le manovre principali che usiamo sono le stesse che si prediligono per lavorare sul tronco. Il tuifa con le varianti fentuifa e heituifa, sono utili per preparare e scaldare la linea. La scelta della porzione della mano da utilizzare viene fatta in base alla zona che stiamo stimolando. Successivamente possiamo utilizzare roufa o anroufa sui punti della linea. Infine su alcuni punti, solitamente appartenenti al Ren Mai, sui quali vogliamo agire in profondità potremo utilizzare manovre vibratorie.
All’olio di base utilizzato per il massaggio può essere aggiunto un olio essenziale diluito scelto in base ai nostri obiettivi di trattamento da utilizzare solo lungo la linea.
Le bashen fa e yao fa possono essere consigliate per agire su linee disposte in zone particolari, come per esempio quella del VG14 e VG16. Queste manovre ci permetteranno di preparare la linea aprendo bene i punti e le zone da trattare. Un ultimo strumento importante, trovandoci in zone appartenenti alla gabbia toracica, è la respirazione.
Il paziente attraverso la respirazione guidata dal terapeuta può aiutarci ad ottenere un ulteriore rilasciamento dei tessuti e quindi un’apertura maggiore della zone da stimolare.
Come rituale di chiusura del trattamento della linea possono essere posizionate le mani aperte con il palmo sul punto di VG e quello di VC, e fare un ascolto fra i due punti al fine di mandare un segnale di completezza della linea.
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Autori: Cristina Aniello, Carlo Di Stanislao cristina.aniello78@gmail.com carlo.distanislao@gmail.com
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