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della nostra rigidità o flessibilità verso il mondo interno ed esterno determinando anche, secondo le filosofie orientali, la nostra predisposizione ad ammalarci, a reagire alla malattia o a guarire da essa. Questi sono aspetti della persona molto delicati perché vanno a scontrarsi con fattori antropologici antichi, ereditari per via culturale e quindi difficilmente rimovibili. Il professionista riflessologo quindi non deve intaccare questi sistemi, ma anzi rispettarli anche quando non li condivide; il suo scopo è aiutare la persona a ritrovare il benessere mostrando e dimostrando con delicatezza i percorsi che possono essere intrapresi e soprattutto evidenziando che questi possono essere solo bagaglio personale del proprio assistito e che quindi devono partire come sempre dal “sé”. Succede spesso che dopo una fase di profondo rilassamento molte paure riemergano e non vengano del tutto rimosse: è bene in questi casi intervenire con altre professionalità più adatte o farsi suggerire il modo più serio con cui operare. Sotto il profilo più tecnico lavorare le zone relative ai reni e all’apparato uro-genitale si rivela spesso doloroso, soprattutto nelle prime sedute e quindi è bene aiutare il proprio assistito a capire che per rilassarsi bisogna lasciare andare molte delle proprie convinzioni limitanti e anche le “maschere” che in sala di consultazione non solo non servono, ma impediscono a chi deve operare di poter svolgere bene la sua missione. Come sempre non esiste una cura per tutto e soprattutto è indispensabile lavorare su ogni singola persona come un mondo a sé stante, evitando tutte le forme di generalizzazione e le proprie convinzioni e credenze che potrebbero scontrarsi con quelle del proprio assistito. Quindi è forse bene ricordare e ricordarci che la spiritualità più profonda e libera passa attraverso l’esempio e la vita pratica piuttosto che mille bei discorsi che possono rimanere inascoltati. *Counselor, Counselor Olistico, esperto di processi formativi esperienziali e discipline bionaturali, www.formazionezero.blogspot.it
Bibliografia
- AAVV: “Il libro dei simboli riflessioni sulle immagini archetipe”, Taschen ed. 2013 - AAVV: “La riflessologia origini benefici terapia del piede e della mano”, Gaia ed. 2011 - Ming Wong, Alessandro, Conte, On Zon Su: “Il massaggio del piede per la salute”, Mediterranea ed. 2009 - Michel Odul: “Dimmi dove ti fa male. Elementi di psicoenergetica”, Punto d’incontro ed. 2013 - Ming Wong, Alessandro Conte: “Le mappe segrete dell’ On Zon su applicazione dei massaggi antichi alla riflessologia del piede”, Mediterranee ed. 2012 - Osvaldo Sponzilli: “Auricoloterapia”, Tecniche nuove ed. 2013 - Patrizia Sanvitale: “La mano che cura”, Marsilio ed. 2011 - Alejandro Lorente: “Digitopressione”, Armenia ed. 2009 - George Stefan Georgieff: “Il massaggio coreano della mano”, Macro ed. 2012 - Claudio Santoro: “Riflessologia plantare”, Macro ed. 2012
- Gabriella Artioli: “Manuale di riflessologia plantare”, Xenia ed. 2008 - AAVV: “Enciclopedia del massaggio”, Giunti ed. 2005 - Giovanni Leanti, La rosa: “Messaggeri della salute”, Il segno dei Gabrielli ed. 2005 - Marco Lorusso: “Riflessologia plantare”, Macro ed. 2007 - Chen You Wa: “Digitopressione”, Tecniche Nuove ed. 2013 - Dwight C. Byers: “La riflessologia del piede”, Mediterranee ed. 2012 - Iona Masaa Teeguarden: “Guida completa alla digitopressione jin shin do”, Mediterranee ed. 2012-2013 - Huang Ti, Nei Ching Su Wen: “Testo classico di medicina interna dell’imperatore giallo”, Mediterranee ed. 2012 - Maria Luisa Gargiulo: “La paura che cosa è?”, saggio per Psycomedia
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