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L’origine polare Carlo Moiraghi*
In un precedente articolo riferisco come l’astronomia moderna e i miti di varie culture concordino circa una collisione primigenia avvenuta fra un corpo celeste e la Terra da cui avrebbe avuto origine l’attuale struttura planetaria, e come anche vari passi della biblica Apocalisse di San Giovanni siano interpretabili in questa ottica. Trovo straordinario speculare su ciò che è accaduto quattro miliardi e mezzo di anni fa, tanto la scienza odierna retrodata questo originario impatto planetario. È valutazione tanto improbabile da rischiare di cogliere per assurdo la realtà di ciò che avvenne, la penetrazione del nucleo ferroso di Theia nel cuore del nostro pianeta.
Lo scontro iniziale
A questo punto l’indagine si volge a ipotizzare il luogo della collisione, su cui le moderne teorie scientifiche tacciono. Conviene affidarci alle conoscenze tramandate, fra le quali emerge la certezza che l’avvio dell’esistenza terrestre fu polare. Ad esempio la svastica induista, ripresa da vasto esoterismo occidentale, si pensi solo a René Guenon, indica proprio la rotazione planetaria in proiezione polare. Nel mito greco Eurinome, la dea madre di tutte le cose emerse nuda da Caos e non trovando ove posare i propri piedi divise il mare dal cielo intrecciando solitaria una danza sulle acque. Ne sorse il Vento del nord, Borea, da cui scaturì Ofione, il colorato serpente piumato che si avviluppò a lei fecondandola. Discendendo in soavi capaci spire lungo la superficie del globo quei soffi veraci lo resero fertile delle nascite dei diecimila esseri, impollinando zolla per zolla, carne
per carne. A ben vedere ad esse rimanda Iride, la messaggera degli dei greci evidente nell’arcobaleno, luminoso ponte fra cielo e terra. E ancora ad esse ampiamente si riferisce il Libro
Un interessante contributo di Carlo Moiraghi che media tra Oriente ed Occidente l’origine polare della vita. Un avvenimento intuito dalla scienza e variamente descritto dalle tradizioni dell’Est e dell’Ovest.
Lucio Sotte
della Genesi presentando l’arco del Signore tra le nubi, ancora l’arcobaleno, e proprio i dilatati asserti che il testo sacro riserva ai sette colorati abbracci segnala a chi sa comprendere la rara rilevanza.
“L’arco starà sulle nubi e io lo guarderò per ricordare l’alleanza eterna tra Dio e ogni essere che vive in ogni carne che è sulla terra”. Dio disse a Noé: “Questo è il segno dell’alleanza che io ho stabilito tra me e ogni carne che è sulla terra”.
Genesi 9, 15-17
La penetrazione profonda
Da quella primigenia collisione planetaria vennero dunque innumerevoli immensi effetti terrestri, genericamente individuabili in due principali
*Presidente ALMA, Associazione Lombarda Medici Agopuntori Milano
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CULTURA INTEGRATA
DIALOGHIDIMEDICINAINTEGRATA estate 2015

