Page 44 - Dialoghi-14_flip
P. 44
Sport, cultura e comportamento Alfredo Calligaris*
Innanzi tutto, dobbiamo riflettere sul significato indifferenziato che diamo al “termine sport”, omologando la passeggiata ecologica, due calci al pallone o una nuotata distensiva, con una finale olimpica, una partita di calcio professionistico, la scalata di una cascata ghiacciata, la traversata transatlantica in solitario. Oggi omologhiamo tutto: tutto è musica, tutto è teatro, tutto è cinema.
Lo sport è una tra le attività più intelligenti dell’uomo, un “comportamento” motorio rivolto alla soddisfazione dell’impellente bisogno che l’uomo ha di muoversi. Così originale che è difficile indagarlo con i criteri d’analisi tradizionali. Di fatto, lo studio scientifico dei suoi contenuti deve utilizzare approfondimenti interdisciplinari e interculturali.
La ricerca scientifica deve avere per oggetto l’analisi del “fenomeno sportivo” non solo sotto il profilo tecnico, l’allenamento e la prestazione, ma anche gli aspetti umano e sociale. Carl Diem, uno dei padri della pedagogia sportiva, ha definito la pratica fisica come la protesta della nostra forza animale contro le restrizioni imposte dal tecnicismo.
Di fatto, il “movimento” s’identifica nel meccanismo reattivo delle strutture muscolari e si compendia nel processo metabolico che trasforma l’energia chimica in energia meccanica. Adattandosi via, via ai bisogni della specie, mettendo il corpo al servizio dell’intelligenza ed incidendo profondamente sull’evoluzione qualitativa del sistema nervoso.
L’attività volontaria è il modo prevalente d’essere dell’uomo, ma gli atti così compiuti lasciano nelle strutture nervose l’immagine e il ricordo che li hanno determinati, che nella ripetitività gestuale, diventano abitudini e/o automatismi, che non sono da confondere con l’istinto.
Il perfezionamento della motricità è avvenuto attraverso l’applicazione al gioco, alla danza a
cominciare da quella tribale, al lavoro e solo recentemente con l’applicazione alla pratica sportiva. Le società cambiano perché cambia l’uomo determinando, nel tempo, anche l’adeguamento della pratica sportiva alle esigenze
Innanzi tutto, dobbiamo riflettere sul significato indifferenziato che diamo al “termine sport”, omologando la passeggiata ecologica, due calci al pallone o una nuotata distensiva, con una finale olimpica, una partita di calcio professionistico, la scalata di una cascata ghiacciata, la traversata transatlantica in solitario. Oggi omologhiamo tutto: tutto è musica, tutto è teatro, tutto è cinema.
Lo sport è una tra le attività più intelligenti dell’uomo, un “comportamento” motorio rivolto alla soddisfazione dell’impellente bisogno che l’uomo ha di muoversi. Così originale che è difficile indagarlo con i criteri d’analisi tradizionali. Di fatto, lo studio scientifico dei suoi contenuti deve utilizzare approfondimenti interdisciplinari e interculturali.
della vita economica, sociale e politica.
Il valore dello sport è derivato dai contenuti
culturali che lo informano ed è stato, sempre, inteso come pratica fisica e criterio applicativo insostituibile per la evoluzione e maturazione del bagaglio motorio individuale. Qualcuno ha affermato che per questo ruolo naturale siamo “condannati” ad applicarci agli sforzi fisici pena la decadenza biologica.
*Medico e tecnico dello sport
44
MEDICINA INTEGRATA
DIALOGHIDIMEDICINAINTEGRATA estate 2015

