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Nel giorno che lo portano al sepolcro, che sempre è fuora della città, vengono un’altra volta anco invitati con il libro da’ suoi parenti, tutti i parenti et amici,vestitidilutto,adacompagnare.Quifanno como una processione di varie statue di carta, di huomini, donne, elefanti, tigri e leoni, che si abbrugiano avanti al seppolcro. Vengono anco accompagnando il morto molti sacerdoti degli idoli,recitandoefacendomoltecirimonie,emolti stromentiditamborini,pifare,ciuffoliebaccili,con grandi incensieri, che vanno avanti levati in omeri di huomini. Il cassone, che è molto grave e coperto divarijlavorifatticonpezzediseta,èportatoda quarenta o cinquanta facchini, dietro al quale vanno a piedi i figliuoli con la loro veste lugubre, appoggiati ad un bastone, e le donne anco poste dietrodiunacortinabianca,chénonpossinoesser viste, et altre vanno in sedie anco coperte di panno bianco.
Quando i figliuoli non stanno in casa, aspettano a farequestecirimonieallasuavenuta;maegli,seè personagrave,fainsuacasauncenotafio,ericeve queste cortesie dove si ritruova, fatte avanti al cenotafio, da’ suoi amici. Dipoi ritorna a sua patria afarel’istesso;etètantocertoilritornareinquesti atti che, per legge, sono forzati a lasciare i magistrati qualsivoglio offitio, sebene fosse i magiori del regno, come sono Colao e Sciansciu, e tornarsene a sua casa e star là finindo i tre anni di lutto;edipoitornanoallorooffitio.Maquestosolo fanno gli magistrati di lettere, non quei che sono capitanidisoldati,esolopersuopadreepersua madre e non per altri morti. E se morse alcuna persona un puoco grave, in ogni modo procurano i suoi parenti di rimandare o portare il suo corpo morto nel cassone alla sua patria, e seppellirlo nel cemiterio de’ suoi antepassati, il quale tutte le familie hanno proprio in qualche monte, e con grandi sepolchri di pietra e statue di huomini et animali, e pietre piene di lettere et epitafij, nelle quali si contano le cose fatte da quei che quivi sono seppelliti.
Et ogn’anno vanno i parenti, nel giorno de’ morti, aquesticemiterijafarelesolitecerimoniefacendo profumi et offerte conforme all’uso della terra.
Sono anco molto solenni le cerimonie che si fanno nelli matrimonij e sposalitij. Non solo i sposalitij, ma anco i matrimonij, si fanno di molta puca età, sì dello sposo, come della sposa, et hanno d’essere ambedue della stessa età o puoco differente; e tutto fanno il padre e la madre dell’uno e l’altro, senza richiedere il consentimento de’ figliuoli, i quali sempre gli obedono. Gli vassalli gravi tutti apparentano con altre persone gravi e simili a loro nello stato, nella prima moglie che è la legittima. Delle altre moglie, che tutti possono pigliare quante ne vogliono, non si curano di che famiglia sia, o nobile o plebeia, e solo ricercano esser di bella figura; anzi queste seconde moglie sono sempre comprate per denari di cinquanta o cento scuti, et alle volte molto manco, da’ suoi parenti. I poveri tutti comprano le loro mogli; e così le possono e sogliono anco rivendere.
Il Re e suoi figliuoli non pigliano le loro moglie di nessuna casa grave o nobile, ma solo si scieglie per la bellezza solo del corpo, tra gente populare et idiota e di puoco essere; perché nessuno huomo letterato vuol porre le sue figliole in mano de’ magistrati deputati a vedergli tutto il corpo, et esser
presentate a tanti luoghi per elegere tra molte una, sebene habbi d’esser Regina; per non essere molto grande il potere delle Regine della Cina, e star sempreserratedentrodelpalazzo,enonpoteresuo padre e sua madre vederla più mai. Il Re e sui figliuoli tiene una moglie principale e viene ad essere come legittima; oltra questa ne tiene il Re e il Principe, nove anco principali, et altre trintasei purcontitulodimoglie,oltrelealtresenzanessun titolochesonoassaipiù.Fratutte,quellachefa figliuoli è quella che viene dipoi a tenere qualche valore e, sopre tutte la madre del primo figliuolo chehad’essereherededelregno.
Sì nel Re e sua famiglia, come in tutte le altre persone del regno, quella prima moglie è legittima e signora della casa, e sta alla mensa con il marito; tuttelealtre,specialmentefuoradeiparentidelRe, sono come serve del padrone di casa e della moglie legittima, e non stanno se non in piedi avanti a essi. Et i loro figliuoli non riconoscono per madre quellacheglipartoritte,masololalegitima,eper questaportanoluttoitreannielascianol’offitio,e per la propria non fanno niente.
Nei maritaggi si osserva con grande rigore che nessunopiglimogliedelsuocognome,sebenenon vi fusse tra loro nessun parentesco. E sono questi cognominellaCinaassaipuochipernonarrivarea mille, e nessuno può fare cognome nuovo, fuora di quei che dal principio vi forno, e nessuno può pigliarealtrocognomechequellodisuopadre,se non fosse adottato d’alcuno. Dei gradi di affinità nonfannonissunconto,ecosìmaritanolefigliuole e danno moglie a’ figliuoli de molto stretti parenti di sua madre.
La sposa non porta nessuna dote, e sebene il giorno che va a casa del marito, con molta solennità porta seco molte massaritie di casa e assai ricche, quei che hanno podere, empiendo di esse tutta la strada, con tutto ordinariamente tutto è alle spese del marito, che gli manda grande copia di danari molti mesi inanzi.
Usano anco in questo regno di una festa, che facevanoancoglinostriantichi,dell’anniversario del giorno del loro natale, nel quale tutti i parenti e amici lo vanno a visitare e presentare; et in sua casa si fanno molti conviti e feste, specialmente doppo dei cinquanta anni, che si computano tra vecchi, et di decena in decena. In simili atti, i figliuoli letterati chiedono ai loro amici, versi, compositioni, e pinture di varie inventioni, e lodi per suo padre e madre; et alcuni, di questo stampano libri; e quel giorno empiono la sala de tali compositioni, versi e quadri di pinture, con varie cerimonie che fanno a quello cui natale si celebra.
Fanno qua anco festa il giorno che i figliuoli pigliano la berretta, che sono doppo i venti anni, andando sino a questo tempo con zazzera. La magior festa universale di tutte le sette è il principio dell’anno, e ai quindeci della prima luna che facciano la festa delle lanterne, procurando tutti in sua casa fare qualche bella lanterna di varij lavori, di carta, di vitro, di veli, delle quali questi giorni è pieno il mercato per molte che si vendono, e loro ne empiono le sale; e due o tre notti vanno per le strade a solazzo vedendo queste lanterne, nel qual tempo anco fanno varij artificij di fuochi con raggi e girandole in tutte le piazze, strade e case.
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DIALOGHIDIMEDICINAINTEGRATA inverno 2015

