Page 4 - Numero12-1_2015
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Il “qi” nella cultura e nella filosofia
dell’Occidente - quarta parte
Aldo Stella*
11. La struttura razionale dell’esperienza come struttura relazionale
Se l’esperienza percettivo-sensibile si caratterizza per l’indipendenza dell’oggetto, sia dal soggetto sia da ogni altro oggetto, assunta come l’evidenza più indiscutibile, per contrario il conoscere si fonda sulla coscienza della struttura intrinsecamente relazionale dell’oggetto. Il valore della relazione sta, dunque, a fondamento del passaggio dal livello sensibile al livello concettuale dell’esperienza.
Conoscere, questo è ciò che intendiamo dire, significa cogliere nessi nonché esplicitare i nessi con discorsi o con altre forme espressive. In questo senso è lecito affermare che ratio e relatio tendono a coincidere. A rigore, ratio è da reor, là dove relatio è da referre. Tuttavia, reor indica il “pensare connettendo”, così che l'idea di relatio è presente innegabilmente in esso. Ne consegue che la ragione viene a configurarsi come il processo in forzadelqualesicolgonoirapportichesussistono tra le cose.
Quanto abbiamo già evidenziato a proposito della corrispondenza tra dati di esperienza e discorso può venire ripetuto qui, come corrispondenza tra esperienza e ragione. La ragione non introduce nessi nell'esperienza, ma l'esperienza è in sé, strutturalmente, razionale, proprio perché posta in essere dalla relazione.
La scienza coglie la struttura razionale dell’esperienza, insomma, perché ne coglie la struttura relazionale. Gioverà ricordare, giunti a questo punto dell’indagine, che il concetto di “spiegazione scientifica” non è riducibile ad un’unica formula e le risposte che possono essere date alla domanda “Che cos’è una buona
spiegazione scientifica”, per quanto risultino brillanti, non riescono ad essere definitive ed esaustive.
“Continua in questo numero di Olos e Logos la riflessione di Aldo Stella sul concetto di qi alla luce della filosofia occidentale. Una strada da seguire per far dialogare la cultura cinese e quella occidentale”
Lucio Sotte
Tra le definizioni più significative, ricorderemo che per Hempel[1], il quale si muove in un contesto neopositivista, una spiegazione scientifica deve esibire rilevanza esplicativa e deve essere controllabile. Popper[2], come abbiamo visto, proponeunaspiegazionescientificachesiconfiguri come una teoria falsificabile, ossia come una teoria che esprima una classe di falsificatori potenziali non vuota. Quine[3], che attribuisce particolare rilevanza alla componente linguistica della conoscenza, sostiene la necessità di specificare i termini in cui la spiegazione si articola. Van Frassen[4] intende la spiegazione come una particolare forma di relazione e cioè una relazione che si instaura tra una teoria ed un fatto e Salmon[5] ritiene che non sia sufficiente derivare un fatto da una legge, ma si richiede una connessione causale tra explanans ed explanandum.
Siamo così al punto: il concetto di legge – e il carattere nomotetico della scienza – è intrinsecamente vincolato al concetto di causa (o di
*Dipartimento di Scienze Umane e Sociali, Università per Stranieri di Perugia Dipartimento di Psicologia Università “La Sapienza” di Roma
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EPISTEMOLOGIA MEDICA
DIALOGHIDIMEDICINAINTEGRATA inverno 2015


































































































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