Page 71 - finale 10
P. 71
Da “La globalizzazione delle religioni e la fede dei cristiani”: religioni universali e
altre religioni, la religiosità preconfuciana
Paolo Bascioni*
Religioni universali ed altre religioni
Dopo l’esposizione dell’Induismo e del Buddismo che sono propri della storia e delle molteplici culture dell’India, cercheremo di esplorare il mondo religioso cinese sforzandoci di penetrare in una civiltà ed anche in una dimensione religiosa
Ho il piacere di presentare a partire da questo numero di Olos e Logos alcuni contributi sulle religioni praticate in Cina ed Estremo Oriente che Paolo Bascioni, autore del volume “La globalizzazione delle religioni e la fede dei cristani” ci ha gentilmente concesso di pubblicare nella nostra rivista. La conoscenza della cultura e della spiritualità del mondo estremo orientale è la conditio sine qua non per una corretta comprensione delle radici su cui si innesta il sapere medico cinese
Lucio Sotte*
del tutto particolare. Per questo è opportuno, prima di addentrarci in essa, fare una precisazione o chiarificazione almeno su un aspetto del modo come vengono classificate le religioni. Nel trattare fino a questo momento, prima dell’Islam, poi
dell’Induismo e da ultimo del Buddismo, ci siamo interessati di Religioni Universali. Queste appunto, insieme all’Ebraismo e al Cristianesimo, sono qualificate come “Religioni Universali”. Le religioni cinesi non sono religioni universali; dovranno forse essere identificate come religioni nazionali, o più probabilmente “Religioni etniche”. Vi sono poi religioni che si classificano con identificazioni diverse, come ad esempio, “Religioni cosmopolite”. Vi sono perfino comportamenti religiosi per i quali non si usa neppure il termine “Religione”, ma piuttosto quello di “Culto” variamente specificato, cosicché si parla di “Culti misterici”, “Culti feticisti”, “Culti Animisti” ed altri. Infine per altre pratiche religiose o pseudoreligiose si adotta l’espressione “Religioni secondarie” o “Religioni impropriamente dette”; è questo ultimo il caso dello Sciamanesimo e dello Scintoismo. Di tutte queste identificazioni vediamo di richiamare brevemente almeno il concetto di “Religione universale” indicando anche perché esso si addice alle religioni fin qui trattate e non a quelle cinesi.
Una religione definita universale non significa che sia diffusa in tutto il mondo; la qualifica di universalità non è in rapporto alla estensione geografica e neppure al numero dei suoi seguaci. È qualcosa di più essenziale; è un attributo che riguarda il suo modo di essere, la sua intima natura, l’autocomprensione che ha di se stessa e del suo rapporto con Dio o con il trascendente e con l’uomo in quanto tale, e di conseguenza con l’intera umanità di ogni tempo e di ogni luogo. Una religione è dunque universale quando ha
*Professore ed autore di numerosi volumi di discipline letterarie, filosofiche, storiche e teologiche, Assistente AMCI sezione di Civitanova Marche
CULTURA
DIALOGHIDIMEDICINAINTEGRATA estate 2014

