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La resilienza, scoprirsi migliori dopo il cancro
Luciano Latini*, Lucia Montesi**, Luigi di Vitantonio***
"Mia cara, nel bel mezzo dell’odio ho scoperto in me un invincibile amore. Nel bel mezzo delle lacrime ho scoperto in me un invincibile sorriso. Nel bel mezzo del caos ho scoperto in me un’invincibile tranquillità. Ho compreso, infine, che nel mezzo dell’inverno vi era in me un’invincibile estate. E ciò mi rende felice. Perchéafferma che non importa quanto duramente il mondo mi vada contro, in me c’è qualcosa di più forte, qualcosa di migliore che mi spinge subito indietro."
Albert Camus
Una delle più belle e poetiche descrizioni, questa di Camus, di quella forza interiore e di quella capacità di resistere ai colpi della vita che oggi indichiamo col termine “resilienza”. E’ “qualcosa di migliore che mi spinge subito indietro", e il significato del latino resilire è proprio “saltare indietro per prendere un’altra direzione”.
Il concetto nasce dalla fisica e indica la capacità di un materiale di resistere a deformazioni e urti senza spezzarsi e tornando alla sua forma originaria. Si è poi esteso a molteplici campi, ma è in psicologia che sta conoscendo la maggior fortuna. La resilienza è la capacità di far fronte agli eventi destabilizzanti e traumatici riorganizzando la propria vita in modo positivo e uscendo arricchiti dalle avversità, continuando a proiettarsi nell’avvenire1. Non si tratta semplicemente di “resistere”, ma di costruire un nuovo equilibrio scoprendo altre chiavi di lettura e una rinnovata forza interiore.
Un nome difficile per un processo complesso
In seguito all’esposizione ad uno stress, alcune persone sviluppano patologie. Questo è il campo
più studiato dalla psicologia tradizionale, che ricerca le cause di tale reazione e le soluzioni in base ai sintomi presenti. In psico-oncologia, una imponente letteratura2 ha evidenziato come la malattia oncologica costituisca un evento traumatico in grado di provocare molteplici conseguenze psicologiche negative, come ansia e depressione. D’altra parte, si osserva come in risposta ad eventi stressanti, compreso il cancro, alcuni individui mostrino invece un recupero naturale e altri superino lo stress mantenendo un equilibrio funzionale o addirittura scoprendo risorse inaspettate rimaste fino a quel momento latenti.
Concetto analogo alla resilienza è quello di Crescita Post-traumatica3, ovvero le trasformazioni positive che le persone sperimentano in seguito a situazioni altamente stressanti. Dopo aver fronteggiato un grave stress gli individui possono percepire in sè stessi una maggiore capacità di relazionarsi con gli altri, una migliore consapevolezza delle proprie risorse, una aumentata capacità di apprezzare la vita.
Papadopulos4 parla più precisamente di “Sviluppo Attivato dalle Avversità” per indicare il manifestarsi di nuovi aspetti personali maturati in seguito all’evento stressante, distinguendolo dalla resilienza con cui indica la capacità di mantenere anche dopo l’evento traumatico qualità personali positive già preesistenti.	5
Esistono descrizioni teoriche diverse : resilienza come tratto di personalità, come processo, o come esito di tale processo. Vi è tuttavia un denominatore comune: l’assunto che la maggior parte delle persone possieda le risorse per
*Direttore U.O. Oncologia Area Vasta n. 3 Macerata **Psicologa Psicoterapeuta U.O. Oncologia Area Vasta n. 3 Macerata ***Psicologo Psicoterapeuta U.O. Oncologia Area Vasta n. 3 Macerata
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MEDICINA INTEGRATA
DIALOGHIDIMEDICINAINTEGRATA estate 2014


































































































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