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tempo secondo le fasi del giorno e le stagioni dell’anno. La “terra” in quanto centro corrisponde allo spazio che permette ad ogni cosa di accadere, corrisponde conseguentemente all’organizzazione, al coordinamento e nella medicina cinese questo movimento è messo in relazione anche con la nutrizione del nostro organismo. Conseguentemente conserva questo aspetto “trofico” e di “coordinamento” anche in ambito psichico. Il pensiero, l’organizzazione e la generazione del mentale, la capacità di riflessione rappresentano l’aspetto psichico di questa fase. Si può affermare che la “terra” svolga il compito di nutrire lo psichismo attraverso l’elaborazione mentale che si fonda sul pensiero e sulla riflessione e che si concretizza nell’intenzione e nel proposito. C’è un grande rapporto tra il proposito della terra ed il volere dell’acqua perché quando il proposito diviene permanente si manifesta come volere. Prima di procedere oltre presentiamo una breve sintesi di quando affermato fino ad ora: - la “terra” nutre lo psichismo attraverso il pensiero, la riflessione, il proposito - il “legno” lo attiva con l’immaginazione, la fantasia, la progettualità e la capacità di uscire da sé per mettersi in relazione con gli altri, - il “fuoco” lo esprime con la massima sensibilità, intelligenza, capacità critica, razionalità, - il “metallo” con la capacità di rientrare in sé, l’introspezione, l’interiorizzazione, - l’“acqua” con la presa di coscienza profonda dei contenuti mentali da cui scaturisce la volontà che supporta la strutturazione del mentale stesso in atti che trasformano le idee in gesti concreti. Introduciamo ora un ulteriore interessantissimo aspetto della teoria cinese sullo psichismo. I cinesi assegnano ai cinque aspetti mentali dei cinque movimenti che abbiamo appena descritto un nome: shen per il fuoco, hun per il legno, po per il metallo, zhi per l’acqua, yi per la terra. Ognuno di questi elementi psichici si esprime con le caratteristiche appena descritte relative alle funzioni mentali di ogni fase. Esiste tuttavia una sorta di gerarchia che fornisce allo shen del fuoco un ruolo di comando e coordinamento. La spiegazione di questo fenomeno è assai semplice ed intuitiva. Il mentale è l’aspetto più etereo e conseguentemente più yang dell’organismo e non può che correlarsi al movimento più yang che corrisponde al massimo dello yang, cioè al fuoco. D’altra parte ogni movimento ha una serie di corrispondenze all’interno delle strutture e funzioni del corpo che prendono la forma di un organo, un viscere, un tessuto, un organo di senso, attraverso le cui funzioni - spesso diverse da quelle descritte in Occidente - si manifestano all’interno del corpo dell’uomo le caratteristiche del movimento stesso. Attraverso queste strutture gli aspetti fisiologici di ogni movimento possono estrinsecarsi nel nostro organismo svolgendo le funzioni a queste correlate. L’organo ed il tessuto corrispondenti al movimento fuoco sono rispettivamente il cuore ed il sangue, tanto è vero che negli antichi testi si afferma che “lo shen è ancorato al sangue” e che “il cuore ha il
ruolo di accogliere lo shen”: cerchiamo di affrontare ed approfondire queste affermazioni per completare la nostra comprensione. Affermare che il “sangue ancora lo shen”, cioè il mentale, fa assumere a questo tessuto un’importanza ancora più fondamentale di quella già significativa che possiede in medicina occidentale. Perché in Occidente quando si pensa al mentale si fa riferimento alle funzioni cerebrali che forse vanno rivisitate alla luce di quanto affermano gli antichi cinesi.
In primo luogo il sangue svolge un ruolo fondamentale nel trofismo del tessuto cerebrale: basta pensare che il cervello assorbe 1/5 della gittata cardiaca a fronte del fatto che la sua massa è 1/60 circa di quella del corpo intero. Dunque in questo senso il sangue “privilegia” certamente il trofismo endocranico. Ma il sangue possiede anche delle funzioni “informative” che spesso non vengono sottolineate a sufficienza in biomedicina: basta pensare ai neurotrasmettitori, alle immunoglobuline, alle cellule della serie bianca e agli ormoni che suo tramite si diffondono in tutto il corpo. Il sangue rappresenta il tessuto di supporto di “informazioni” che circolano in tutto il corpo in senso centripeto perché dalla periferia raggiungono il centro o centrifugo perché si dirigono ai tessuti “interloquendo” in questo percorso con ogni cellula. A partire da queste considerazioni il “cuore” svolge un ruolo fondamentale perché, tramite la circolazione del sangue, non solo promuove la distribuzione dell’ossigeno e nutrienti alla cellula e lo smaltimento delle sostanze di scarto del catabolismo attraverso gli emuntori, ma anche perché fa circolare le informazioni più disparate ormonali, immunitarie, metaboliche, ecc. che permettono agli organi, visceri, tessuti di dialogare tra loro sotto il coordinamento di vari sistemi di cui quello nervoso centrale è il principale – ma non l’unico – e che svolge il suo compito in sinergia con quello circolatorio, respiratorio, immunitario ecc. In questo senso si potrebbe affermare che il mentale – dal punto di vista della presa di coscienza delle condizioni del nostro organismo e dello scambio di informazioni – sia una rete diffusa in tutti tessuti in cui il sangue circola. Veniamo ora a commentare la frase che afferma che il compito del cuore è “accogliere lo shen”. Per commentarla occorre descrivere l’ideogramma shen e quello del cuore.
Figura 4. Ideogramma shen
Il primo è formato da due radicali che indicano rispettivamente (radicale sinistro) un influsso celeste che scende ad informare (radicale destro) la vita
DIALOGHIDIMEDICINAINTEGRATA estate 2014

