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descritto e definito dalla continua trasformazione di “energia” in “massa” e di “massa” in “energia” secondo un coefficiente uguale a c2 , cioè il quadrato della velocità della luce. Occorre comprendere bene il panorama epistemologico che sottende questa equazione: non esistono né una massa assoluta né un’energia assoluta ma soltanto il dato della loro incessante e continua trasformazione che caratterizza la vita di tutti gli elementi del reale. Analogamente accade nell’antica concezione cinese della teoria yin-yang: ciò che esiste è il frutto della continua ed incessante trasformazione di questi due elementi complementari ed opposti. Il cosmo, il nostro pianeta, la realtà vivente e dunque anche l’uomo sono il frutto di questo meccanismo e su di esso si fondano.
I cinesi intuirono 3000 anni or sono il principio a partire da quale Einstein ha rivoluzionato la fisica newtoniana del XX secolo. La trasformazione dello yin-yang è stata per millenni approfondita nel corso dell’evoluzione della cultura cinese e col tempo, applicandola ai fenomeni che si manifestano nel tempo e nello spazio, si è arricchita e precisata in una seconda teoria, quella delle cinque “fasi”, dei cosiddetti cinque “movimenti”. Essi sono delle “fasi”, dei “momenti”, degli “aspetti” della trasformazione yin-yang e corrispondono:
Figura 2. La configurazione spaziale dello yin yang
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-	al massimo yang (yang nello yang), definito “fuoco” perché in relazione con il massimo dinamismo e calore, -	al massimo yin (yin nello yin), definito “acqua” in opposizione al fuoco perché in relazione con la massima inerzia e col freddo, -	al passaggio yin-yang (yang nello yin), definito “legno” perché corrisponde al momento di attivazione di tutti i fenomeni vitali che in natura si esprime perfettamente con il verdeggiare delle piante in primavera, -	al passaggio yang-yin (yin nello yang), definito “metallo” in opposizione al legno anche perché il metallo si scava nelle miniere e si trova in profondità nella terra, ed esprime metaforicamente l’idea del chiudersi e concludersi del ciclo vitale, -	l’ultimo movimento è la “terra” che rappresenta il centro del sistema in cui operano incessantemente le altre “fasi”. Un unico errore va accuratamente evitato da noi occidentali che ci siamo formati nell’antica filosofia greca: quello di confondere i termini fuoco, legno, terra, metallo ed acqua con degli “elementi” di cui il reale è costituito: non si tratta assolutamente di elementi costitutivi del reale ma di emblemi, cioè termini che descrivono i vari aspetti della trasformazione yin-yang. La teoria dei cinque movimenti si applica alla biosfera e si traduce in corrispondenze cosmiche e telluriche cui sono assegnati tutti i fenomeni che ci circondano, in primo luogo quelli che reggono il tempo, cioè le varie fasi del giorno e le stagioni dell’anno, e quelli che reggono lo spazio, cioè il sistema
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